Tempo fa, come ricorderete, avevamo segnalato un caso incredibile in un nostro comunicato di febbraio intitolato emblematicamente "UniBologna surreale: ormai le cattedre le comprano i privati, con i soldi per la beneficenza"?
Ebbene, come ha riportato un articolo di Repubblica (ed. Bologna) di ieri, dopo le nostre sollecitazioni e gli articoli di giornale, è stato recentemente annullato il concorso per un posto da ordinario in storia contemporanea all'Università di Bologna, titola il giornale, "pagato dalle suore".
L'Associazione "Trasparenza e Merito" che fa dell'attività di controllo, di supervisione, di contrasto alle irregolarità, di denuncia degli abusi, la sua ragione fondante è soddisfatta di questo singolo risultato. E' la dimostrazione che solo attraverso un'azione di denuncia pubblica e di denuncia giudiziaria è possibile sensibilizzare il Ministero ad un'azione di controllo ed è possibile costringere gli atenei ad applicare la legge. Si tratta solo di un segnale che va nella giusta direzione, mentre rimangono drammaticamente insoluti e attendono una sollecita definizione e soluzione tutti gli altri importanti casi segnalati dall'Associazione sempre relativi all'Università di Bologna.
Scrive "Repubblica":
"La congregazione religiosa con sede a Siena non aveva l'autorizzazione necessaria per erogare 2 milioni di euro per finanziare una cattedra in Storia contemporanea.
Alla fine il concorso che aveva suscitato tanto clamore è saltato. Il bando per un posto da professore ordinario in Storia contemporanea all'Alma Mater, finanziato con due milioni di euro dalla compagnia religiosa delle Figlie di Sant'Angela Merici, congregazione di Siena, è stato annullato. "L'erogazione non aveva l'autorizzazione del superiore organo ecclesiastico", la motivazione. Ovvero i soldi sono stati concessi dalle suore senza il via libera dell'organo preposto in Vaticano. Le risorse sono state così restituite dall'Ateneo con un decreto approvato dal consiglio di amministrazione a luglio scorso, mentre qualche giorno fa il consiglio di Dipartimento ha annullato la procedura. Il concorso aveva suscitato un vespaio nel mondo degli storici contemporanei. Con il sospetto che i fondi privati potessero finire per “designare” il possibile vincitore del concorso. Ciò che aveva fatto discutere è l'anomalia di un ordine religioso toscano disposto a garantire lo stipendio per 15 anni, come prevede la legge Gelmini, a un docente per studiare all'Alma Mater. La materia? Le istituzioni culturali e religiose dell'età contemporanea e la storia politica europea.
La proposta era arrivata da Paolo Gheda, ricercatore in storia contemporanea all'università della Valle d'Aosta, con abilitazioni da associato e ordinario, presidente della Fondazione Bianca Piccolomini Clementini che gestisce il patrimonio della Compagnia delle suore. Una decisione che aveva provocato uno sconquasso anche dentro la stessa Fondazione e aveva portato alle dimisisoni dei tre commissari, tutti esterni, già designati per il concorso."
Leggi l'articolo integrale su "Repubblica" (ed. Bologna) del 16 settembre 2019
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