E' giunta ufficialmente due giorni fa la richiesta di rinvio a giudizio per 45 docenti del settore di diritto tributario a seguito dell'inchiesta della Procura di Firenze intitolata "Chiamata alle armi" sulle tornate di Abilitazione scientifica nazionale (Asn) del 2012 e 2013. L'accusa è di corruzione per atto contrario ai doveri di ufficio.
Il sistema messo in pratica dai docenti è chiaro per ciò che emerge da intercettazioni e documenti: le abilitazioni sono concesse non sulla base di una valutazione sul merito dei titoli e delle pubblicazioni ma predeterminando molto prima chi sarà abilitato per poterlo sistemare poi al concorso locale bandito dal singolo ateneo, attraverso una spartizione "illecita", tenendo conto della provenienza geografica e dei loro commissari "di riferimento" sulla “base di accordi” e “prescindendo dalla qualità dei candidati”.
Questo meccanismo, come sta dimostrando anche l'altra inchiesta della Procura di Firenze per il settore di medicina (sulla quale a breve si esprimeranno i giudici, con richiesta di interdizione per altri docenti), e come testimonia la numerosità dei ricorsi accolti e delle sentenze emesse dal Consiglio di Stato e dai Tar regionali, è molto più diffuso di quanto si possa immaginare: i concorsi nell'università italiana vengono predeterminati secondo logiche che non mettono al centro la valutazione e la comparazione durante la prova pubblica. Le denunce di questo meccanismo, anche su altri settori scientifico disciplinari, sia per le tornate dell'Asn sia per i concorsi locali, sono numerose. Si attendono nuove indagini da parte di altre procure.
Leggi l'articolo cartaceo sul "Fatto quotidiano" del 14 marzo 2019
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