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UniCt: ordinanza Tar fissa l'udienza di merito sul possibile annullamento delle elezioni del Rettore

Come si legge in un articolo dal titolo "UNICT: bomba del TAR che ritiene “apprezzabili favorevolmente” le ragioni del ricorso per l’annullamento delle elezioni del rettore" pubblicato su "Sud Press" il 17 settembre 2019, è stata depositata l'ordinanza del Tribunale amministrativo regionale siciliano che ha fissato a gennaio l'udienza per decidere nel merito del ricorso che contesta la legittimità della procedura che ha portato all'elezione del nuovo Rettore dell'Università di Catania. Alla luce di questa ordinanza è stata inoltrata al Miur dai ricorrenti, intestata al Ministro e al Presidente del Consiglio, una nuova richiesta (la prima era stata inviata alla fine di luglio), con sollecito, per il commissariamento dell'ateneo.

L'Associazione "Trasparenza e Merito", che fin dal primo momento, il giorno seguente alla pubblicazione dell'ordinanza dei giudici per l'inchiesta "Università bandita", aveva chiesto il commissariamento dell'ateneo, rinnova al Miur la sua richiesta.


Scrive "Sud Press":


"A quanto pare si è segnato un punto pesante per chi sostiene l’illegittimità delle elezioni. Il TAR, con una raffinata decisione, ha deciso che “risultano apprezzabili” le ragioni del ricorso ma meritano un approfondimento nella sede di merito fissando udienza a breve per il prossimo 16 gennaio.

Mettiamo a disposizione degli appassionati tutti gli atti del procedimento...

Si complica la vicenda della governance dell’università di Catania travolta dall’inchiesta “Università Bandita – Prima Puntata”.

A quasi un mese dalle contestatissime elezioni agostane non si riesce ad insediare il rettore Priolo che, anche quando ci riuscisse, rimarrebbe con sulla testa la spada di Damocle di un ricorso che il TAR di Catania ha appena giudicato “apprezzabile” nelle ragioni addotte dai ricorrenti Lucio Maggio e Attilio Toscano, coadiuvati dall’associazione nazionale dei consumatori CODACONS che si è costituita nel giudizio in rappresentanza di migliaia di studenti, docenti e dipendenti.

Ad opporsi al ricorso, oltre alle parti “naturali”, cioè il Decano Di Cataldo i cui atti sono contestati e l’Università di Catania che però, come abbiamo visto, a tutt’oggi non è riuscita a costituirsi per un grave errore procedurale, ci sono anche decine di docenti dell’università, tra i quali anche un paio di indagati nella citata inchiesta, che hanno così inteso sostenere l’attuale gestione.

In occasione della decisione è stato pubblicato il verbale dell’udienza del 12 di cui abbiamo scritto e che hanno visto l’Università di Catania esclusa dal procedimento a causa della violazione da parte dell’Avvocato Capo Vincenzo Reina dell’art. 11, c. 2, lett f), dello Statuto dell’Università: Reina si è infatti presentato in aula con una semplice delega dirigenziale ma senza la prescritta delibera del Consiglio di amministrazione.

Tornando alla decisione, tre gli scenari possibili che si prospettavano ai giudici della prima sezione, ricordando che siamo ancora nella fase cautelare:

respingere il ricorso e quindi rendere di fatto efficaci le avvenute elezioni;

accoglierlo (cosa molto complicata in questa fase) ed annullarle;

oppure, come ha fatto, applicare la previsione dell’art.55 comma 10 che consente al collegio, “se ritiene apprezzabili favorevolmente le ragioni del ricorso”, di fissare l’udienza di merito a breve.

Il collegio giudicante della prima sezione del TAR di Catania ha ritenuto proprio apprezzabili favorevolmente le ragioni addotte dai ricorrenti.

E l’udienza è stata fissata al 16 gennaio 2020.

Evidentemente qualcosa che non va in questa procedura elettorale, scelta in piena estate e conclusa in tutta fretta a ridosso del ferragosto, qualcosa proprio non va…qualcosina…

Adesso c’è da vedere cosa fa il neo ministro dell’Istruzione dei 5Stelle Fioramonti che, da vice ministro del Conte 1, si era fortemente espresso per il commissariamento dell’ateneo catanese considerata la gravità di quanto accaduto e, ancor di più, di quanto stava accadendo."


Leggi l'articolo integrale su "Sud Press" del 17 settembre 2019

Leggi l'ordinanza del Tar Sicilia del 16 settembre 2019



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