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Uni Tor Vergata recidiva: Tar annulla concorso Filosofia del diritto ma l'ateneo va avanti lo stesso

L'Università Tor Vergata non è nuova, come chi segue la nostra associazione ben sa, a procedure di concorso non esattamente regolari.

La sentenza della sezione III del TAR Lazio, pubblicata nel marzo 2019, ha annullato la selezione pubblica per il reclutamento di un ricercatore a tempo determinato (tipologia "a"), per il settore concorsuale 12/H3 - settore scientifico-disciplinare IUS/20 – Filosofia del diritto, presso il Dipartimento di Diritto Pubblico del medesimo ateneo. La disposizione dei giudici, seguita all'annullamento del concorso, è stata:

"Per l’effetto conformativo che dalla presente sentenza deriva, l’Università degli Studi Roma Tor Vergata, entro giorni sessanta dalla comunicazione ovvero, se anteriore, notificazione, della presente sentenza, dovrà provvedere alla nomina di una Commissione giudicatrice, in composizione totalmente rinnovata, che dovrà procedere alla rivalutazione comparativa dei due candidati ammessi a valutazione (vale a dire gli odierni ricorrente e contro-interessata), tenendo conto delle censure ricorsuali accolte, ai fini della motivata revisione e ri-attribuzione dei punteggi relativi ai prodotti scientifici e alla produzione scientifica complessiva e alla discussione orale di entrambi i candidati, il cui svolgimento dovrà essere rinnovato".

In ottemperanza alla sentenza, già passata in giudicato e non più appellabile, è stata nominata una nuova commissione, ma purtroppo la parte del Regolamento dell'ateneo riguardante lo svolgimento di una prova orale, espressamente vietata dalla legge Gelmini, rimane tuttora INCREDIBILMENTE in vigore. A tal riguardo, segnaliamo che nella suddetta procedura, la commissione ha deciso di attribuire – in seguito alla discussione - un doppio punteggio: dapprima alle pubblicazioni come previsto dalla legge e successivamente alla sola discussione CONTRA LEGEM.

Si tratta di un caso più unico che raro, trattandosi di una procedura adottata nel solo ateneo di Roma Tor Vergata e che comporta chiaramente una ‘duplicazione’ della valutazione effettuata sui titoli e sulle pubblicazioni (cui già sono riservati gli altri punteggi) introducendo un elemento ECCESSIVAMENTE DISCREZIONALE per non dire del tutto ‘arbitrario’, che sottende un vero e proprio esame orale, ovvero proprio ciò che la stessa legge 240/2010 intendeva eliminare.

Segnaliamo il tutto al Ministero dell'Istruzione, Università e Ricerca che, prima o poi, dovrà pur degnarci di rispondere nel merito a qualcosa. In ogni caso noi andiamo avanti e denunciamo tutto senza mai fermarci, nel solo esclusivo interesse della collettività.


Leggi la sentenza integrale del Tar Lazio del marzo 2019



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