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Uni Mediterranea Calabria e il concorso sospeso dal 2012: il MIUR attiva il potere ispettivo

Vi ricordate lo strano caso (di cui abbiamo parlato in un precedente comunicato) del concorso per un posto da ricercatore a tempo indeterminato bandito nel 2011 dall’Università Mediterranea della Calabria per il settore ICAR-21 e lasciato a metà, senza vincitori?

All'epoca dei fatti la commissione di cui al DR 112/2012 (che si insedia, redige verbali, chiede e ottiene la proroga) scrive, nell’ultimo verbale, di non riuscire a “individuare il vincitore". Ebbene, la procedura non viene più conclusa nonostante due sentenze del TAR di Reggio Calabria (di cui una di annullamento del decreto rettorale emesso in violazione del giudicato e un'altra di ottemperanza) abbiano ordinato l’adozione dei provvedimenti dovuti per la conclusione dei lavori della procedura di valutazione comparativa ex art. 8 (lavori della Commissione giudicatrice) e art. 9 (regolarità degli atti e nomina in ruolo) del decreto rettorale (n. 439 del 23.12.2010).

Nel 2018 - a distanza di quasi due anni dalla sentenza di ottemperanza del giudicato (n. 260/16) che ordinava la sostituzione della commissione precedente condannando l’Università alle spese -, si assiste all’avvicendarsi di commissari esterni sorteggiati dal MIUR che si dimettono e di una intera commissione che non si insedia lasciando decadere i termini (oltre al lungo tempo impiegato per la sua sostituzione). Ma non solo. E’ pacifico che il commissario, che sia nominato da un Ateneo o che sia un membro sorteggiato dal MIUR, già dalla sua nomina è a tutti gli effetti un pubblico ufficiale che non può omettere il compimento di atti dovuti. Una volta che sono state scongiurate le dimissioni dei membri esterni sorteggiati, la commissione deve insediarsi e produrre gli atti funzionali alla nomina del vincitore. Se non si insedia e attende l’inesorabile scadere dei termini omette un atto del suo ufficio (non aver prodotto gli atti funzionali alla conclusione del procedimento), ovvero, come in questo caso, compie un atto contrario ai doveri di ufficio e all’ordine dell’Autorità Giudiziaria. Ad oggi, a causa delle continue sostituzioni e delle inerzie, il provvedimento del Giudice dell’ottemperanza è stato eluso.

La collega Celestina Fazia, iscritta e membro di "Trasparenza e Merito", dopo l'iter del procedimento amministrativo rimasto eluso, non ci sta e presenta numerosi esposti.

Già in precedenza aveva segnalato il suo caso al Ministero ma più di recente informa il nuovo Ministro Fioramonti dei rischi legati al “moto perpetuo delle nomine e delle dimissioni” dei commissari e delle “commissioni decadute”, cioè nominate con decreto rettorale pubblicato nella Gazzetta Ufficiale ma che non si insediano e che non compiono alcun atto, pur avendo ricevuto dagli uffici dell’Ateneo i documenti della procedura.

La collega sottolinea e fa presente al Ministero il rischio che le inadempienze possano diventare utili escamotage da mettere in campo per controllare alcuni aspetti della procedura concorsuale e su questo punto presenta una dettagliata memoria. Chiede al Ministero, a fronte delle continue nomine e dimissioni e delle reiterate irregolarità, che vengano disposti gli accertamenti ispettivi dovuti sulle responsabilità omissive, sulla correttezza delle funzioni e dell’operato nell'esecuzione delle sentenze (n. 215/15 e n. 260/16).

Finalmente, in questo caso, il Dipartimento per la formazione e la ricerca del MIUR si attiva. L’11 novembre 2019 il MIUR invia all’Ateneo - e per conoscenza alla dott.ssa Celestina Fazia - una Nota in cui “… facendo seguito alle Note tutte precedentemente inviate e in particolare alla Nota Prot. N. 15101 del 15 ottobre 2019, ad oggi rimasta senza riscontro, (…) rinnova l’invito a voler dare pronta esecuzione alle Sentenze in oggetto”. La collega apprende così, dal Miur, che il “Dipartimento per la formazione e la ricerca” ha avviato l’azione di vigilanza e che ha invitato formalmente l’Università Mediterranea a “monitorare lo svolgimento dei lavori della Commissione nominata con DR 233/2019, sollecitando, ove possibile, la conclusione delle attività di valutazione prima del termine assegnato e, comunque, non oltre lo stesso”, e ad informare il Miur “sul prosieguo della procedura.

Di certo è una buona notizia, un iniziale importante segnale di discontinuità che dà speranza a molti, a chi, come la collega e come tutti noi, crede nella giustizia e nelle istituzioni.

Che dire… incoraggiamo la collega Celestina, che già in passato ha vinto i due ricorsi e che nel frattempo, senza perdere la motivazione e la passione per la ricerca, ha conseguito due abilitazioni scientifiche per lo stesso settore disciplinare, a non mollare mai e a proseguire insieme a tutti noi, con la tenacia di sempre, nella battaglia di trasparenza e merito per l'Università che vogliamo.



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