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Tar: concorso nullo,il prof nomina l'allievo al Politecnico di Torino ma il Rettore aveva sorvolato

Ormai non c'è giorno che passi senza un caso di mala università. Un tempo - probabilmente perché nessuno li denunciava e nessuno ne parlava pubblicamente - i casi di abusi e irregolarità ai concorsi universitari apparivano l'eccezione. Adesso l'ampiezza delle segnalazioni che arrivano, il numero dei ricorsi e soprattutto delle sentenze che ne accolgono le ragioni, sono tali da preoccupare seriamente chiunque abbia a cuore le sorti dell'Università italiana. Aumenta quotidianamente il discredito per colpa di chi usa i concorsi pubblici a fini personali e privati. Il danno all'immagine e il danno economico, con conseguente calo delle iscrizioni degli studenti, sono devastanti per tutti i cittadini.

A Torino un nuovo recente caso. Il prof nomina l'allievo e il Tar annulla il concorso per professore ordinario di Ingegneria aeronautica del Politecnico. Il presidente della commissione aveva lavorato e scritto articoli con il vincitore, quindi non poteva giudicare. L'articolo su "Repubblica" (ed. Torino) del 20 maggio 2019.


Il concorso di Ingegneria Aeronautica al Politecnico di Torino era viziato "da un potenziale conflitto d'interessi" e per questo va annullato. Il Tar del Piemonte ha confermato i dubbi di uno dei candidati che aveva denunciato i rapporti troppo stretti tra un paio di aspiranti docenti e un importante docente ordinario del settore, a lungo direttore del dipartimento di Ingegneria aerospaziale, e componente della commissione giudicatrice. Secondo i giudici amministrativi il docente avrebbe dovuto dichiarare "l'intenso legame nella produzione accademica" con due candidati, di cui uno peraltro è risultato vincitore. Gli accademici, insomma, non devono partecipare ai concorsi per dare un posto ai propri allievi e se lo fanno il concorso è da annullare.

Dopo anni di battaglia Luciano Demasi, ricercatore italiano che da alcuni anni si è trasferito negli Stati Uniti e ora è ordinario in Ingegneria Aeronautica all'Università Statale di San Diego in California, si è visto dare ragione:

"Oggi ha vinto la giustizia italiana. Sono contento che questo concorso e i relativi atti siano stati annullati - esulta ora dagli Stati Uniti - Il Collegio giudicante ha riscontrato un conflitto di interessi. Ciò che trovo molto sorprendente è che il rettore dell'epoca dei fatti, Marco Gilli, non abbia invece riscontrato il palese conflitto di interesse".

Demasi, infatti, prima di rivolgersi al Tar aveva chiesto al rettore di annullare la nomina come professore ordinario del collaboratore del presidente di commissione che lo ha giudicato. Quella del Tar Piemonte è una importantissima sentenza perché stabilisce un precedente significativo, riguardo a una prassi molto diffusa nei concorsi universitari italiani. In un caso simile all'Università Federico II di Napoli, invece, il rettore Manfredi aveva sciolto la commissione e annullato gli atti perché il presidente della commissione aveva firmato 9 nove articoli con uno dei concorrenti. Lo stesso non è successo al Politecnico di Torino: ora sarà tutto da rifare e se l'ateneo non deciderà di fare ricorso al Consiglio di Stato, il concorso dovrà essere bandito di nuovo e dovrà essere nominata una nuova commissione, stavolta - si spera - senza conflitti d'interessi.


Leggi l'articolo integrale su "Repubblica" (ed. Torino) del 20 maggio 2019

Leggi la sentenza integrale del Tar Piemonte del 16 maggio 2019



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