La Redazione del gruppo "Roars" (Return on Academics Research) riporta integralmente il testo con le motivazioni della storica sentenza di condanna comminata dal Tribunale penale di Catania ai danni della commissione del concorso per ricercatore di Storia contemporanea (2011) bandito dall'ateneo di Catania (sede di Lingue di Ragusa) che vide vittima Giambattista Scirè.
Scrive Roars, riportando le parole dei giudici:
"(…) La prospettazione offerta dalla commissione giudicatrice, nelle parole del suo presidente Neri Serneri, è falsa: essa è macroscopicamente falsa posto che la semplice lettura della declaratoria del settore ICAR/18 smentisce la conclusione cui la commissione è pervenuta. Nell’ambito delle stesse precisazioni, la commissione giudicatrice afferma che “nella declaratoria di altri settori scientifico-disciplinari non compare la storia urbana del territorio come settore scientifico disciplinare a sé stante o ricompresi entro altri settori scientifici disciplinari diversi da 11/A3 M-Sto/04. L’affermazione è falsa: macroscopicamente falsa. […] Scrivono i commissari nel verbale che “tanto la normativa quanto la prassi didattica e scientifica considerano la storia urbana , del territorio e dell’ambiente ambito pienamente interno alle discipline storiche propriamente intese e dune al settore M-Sto/04”. L’affermazione è falsa, quanto alla normativa. Quell’affermazione è indimostrata, quanto alla prassi.».
Il Tribunale penale di Catania ha reso note le motivazioni della sentenza di condanna nei confronti dei commissari del concorso di Ricercatore a tempo determinato di tipo A per il settore concorsuale 11/A3 – Storia contemporanea – settore scientifico disciplinare M-Sto/04 Storia contemporanea, indetto dall’Università degli Studi di Catania l’11 agosto 2011. La sentenza condanna gli imputati a un anno di reclusione, interdizione dai pubblici uffici e al risarcimento del danno arrecato al Dr. Giambattista Scirè. Ne pubblichiamo alcuni estratti oltre a renderla disponibile in forma integrale."
Leggi l'articolo su "Roars" del 14 giugno 2019
Leggi il testo integrale della sentenza di condanna del 16 maggio 2019
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