La vittoria di una ricercatrice che denunciò. L'Università: sotto accusa la commissione d'esame. Il Consiglio di Stato interviene dopo tre ricorsi vinti da una ricercatrice per un posto da associato: rifatelo o interveniamo. La misura è colma e stavolta il Cds indica addirittura i parametri che la nuova commissione dovrà seguire. Per i giudici, i criteri di valutazione "cuciti" su alcuni candidati. Eppure riproposti, ogni volta, quasi in fotocopia. Mentre l'ateneo, nella stessa facoltà, annulla un altro bando (già da noi segnalato, Progettazione industriale) come forma di autotutela. Ma oltre a questo caso è il reclutamento accademico ad essere sotto i riflettori. Rimbalzano sempre più segnalazioni su bandi "profilati", ovvero cuciti addosso a chi deve vincere, dell' "Osservatorio sui concorsi universitari" e le denunce dell'associazione "Trasparenza e merito".
L'articolo di Ilaria Venturi su "Repubblica" (ed. Bologna) del 1 febbraio 2019
La vicenda affrontata nell'articolo riguarda Elena Ferretti, iscritta associata di Trasparenza e merito, che avevamo già più volte segnalato sul nostro sito.
Aggiungiamo che l'Università di Bologna è al centro di un altro caso ancora più grave, da noi segnalato in più di una occasione, dopo la pesante denuncia pubblica del prof. Adamo Domenico Rombolà, fondatore dell'Associazione (poi abilitato nelle successive tornate, anche per la prima fascia del suo settore), che coinvolge una commissione nella procedura di Abilitazione scientifica nazionale del 2012-2013 per l'idoneità di seconda fascia nel settore 07/B2, Scienze e tecnologie dei sistemi erborei , sul quale torneremo presto con un approfondimento, anche a seguito della persistente mancata risposta da parte del Miur alle sue lettere di diffida (a seguito della sentenza del Consiglio di Stato
n. 5287 del 15 novembre 2017) e alla segnalazione fatta da Tra-Me.
Leggi l'articolo cartaceo di "Repubblica" (ed. Bologna) del 1 febbraio 2019

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