top of page

Repubblica: CdS: "Commissioni sfiduciate, il ministero assegni la cattedra alla prof bocciata"

Aggiornamento: 17 mar 2019


Sentenza del Consiglio di Stato contro le commissioni di Asn: "Per tre volte hanno negato ingiustamente la promozione a ordinario in Diritto del lavoro, ora intervenga direttamente il Miur". Le commissioni universitarie, a parer nostro, non sono più degne di fiducia, scrivono i giudici del CdS nell'ultima sentenza in tema di concorsi non credibili. E si rivolgono direttamente al Ministero dell'Istruzione (e dell'Università) intimando: dovete essere voi a riconoscere la cattedra di Diritto del lavoro alla docente Carmen La Macchia (la candidata che era stata bocciata, in modo non adeguatamente motivato, da tre commissioni diverse nominate per gestire l'Abilitazione scientifica nazionale nella sua disciplina). La "discrezionalità tecnica" rimessa agli atenei si è così "svuotata", il Miur dovrà rilasciare - ed è la prima volta su decisione dei giudici e non di una commissione universitaria - l'Abilitazione scientifica nazionale. I giudici: "Cittadini traditi e troppi soldi spesi".

L'Associazione Trasparenza e merito - scrive l'articolo di Repubblica - parla di "sentenza storica". Il professor Saverio F. Regasto, ordinario di Diritto pubblico comparato all'Università di Brescia, iscritto all'associazione e a sua volta in contenzioso per vicende concorsuali, scrive: "La sentenza della sesta sezione rappresenta una vera e propria rivoluzione, non solo nell'ambito delle abilitazioni per i docenti universitari, ma, più in generale, nell'ambito delle procedure di reclutamento del personale dipendente della pubblica amministrazione e dei poteri riconosciuti alle commissioni di concorso. Di fronte a errori di fatto e di interpretazione un giudice può sostituirsi in toto alla commissione giudicatrice e ordinare al ministero di attribuire alla ricorrente l'abilitazione negata". L'articolo di Corrado Zunino su Repubblica.it del 11 marzo 2019


Leggi l'articolo integrale on line di Repubblica.it del 11 marzo 2019




bottom of page