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Non si può morire così per aver denunciato un concorso: profondo dolore per l'ex ricercatore

Aggiornamento: 13 nov 2018


Comunicato congiunto di "Trasparenza e Merito" e "Osservatorio sui concorsi" a proposito della tragedia di Luigi Vecchione.


"L'Associazione "Trasparenza e merito. L'Università (TRAME) che vogliamo" e l' "Osservatorio Indipendente Concorsi Universitari" (OICU) si stringono alla famiglia di  Luigi Vecchione.

L'ex ricercatore dell'Università La Sapienza si è tolto la vita dopo aver denunciato, anni fa, alcuni presunti illeciti all'Università. 

Nel 2016 aveva ricevuto dal Presidente Cantone una risposta alla sua segnalazione all'Anac in cui si ravvisavano possibili estremi di reato e si trasmetteva la documentazione alla procura competente. Ma a seguito della sua denuncia  era stato isolato dentro l'ambiente accademico e il suo progetto di ricerca non era stato prorogato.

Ha scritto questo biglietto prima di togliersi la vita: "Mamma, papà, scusatemi. Mi hanno trattato come un mafioso. Portate tutto all’avvocato".

Non ci sono parole per descrivere lo stato d'animo di chi, come noi, ha fatto della denuncia pubblica delle irregolarità ai concorsi universitari e negli enti pubblici una missione civica. Tanti dei nostri associati e iscritti si trovano , tuttora, nella stessa condizione di Luigi. Occorre una risposta forte e chiara da parte delle istituzioni, affinché non si lasci solo chi ha il coraggio di denunciare la corruzione del sistema per il bene della collettività, ma rischia di pagarne le conseguenze in termini di carriera, di lavoro e di vita".


Leggi l'articolo su "L'inchiesta. Quotidiano del Lazio" del 10/11 novembre 2018

Leggi l'articolo su Repubblica.it del 12 novembre 2018

Leggi l'articolo sul "Corriere della Sera" del 12 novembre 2018

Leggi l'articolo sul "Fatto quotidiano" del 13 novembre 2018




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