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Le dieci domande di Trasparenza e Merito al rettore di Pisa Mancarella

Ieri il rettore dell'Ateneo di Pisa Paolo Mancarella ha inaugurato l'anno accademico 2021-22 alla presenza del presidente della Repubblica Mattarella.

Oggi Trasparenza e Merito, proseguendo il suo tour perlustrativo negli atenei d'Italia (dopo le Università di Messina e di Foggia), ha inviato via pec una lettera aperta con dieci domande molto imbarazzanti che ha rivolto al rettore su vicende incresciose di concorsi universitari intercorsi nell'ateneo pisano durante il suo mandato. Il quotidiano toscano "Il Tirreno" le ha pubblicate, parlando di iniziativa di quello che definisce "il blog specializzato nel monitorare genesi ed esiti dei concorsi universitari", "faro costante su quello che succede negli atenei a livello di concorsi e dintorni".


Ecco il contenuto integrale della lettera aperta e l'articolo de "Il Tirreno".


Trasparenza e Merito sottopone al Rettore Paolo Mancarella, dieci semplici domande per le quali si aspetta risposte chiare ed esaustive. Chi è in carica di una funzione pubblica di grande importanza istituzionale, come la guida di una università, non può non chiarire il perché di certe azioni. Occorrono trasparenza, disciplina e onore.

* * *


1 ) Durante il Suo mandato di Rettore, l’Ateneo di Pisa si è sentito libero di disattendere l’applicazione di sentenze dei Tribunali italiani, costringendo i candidati a nuovi, estenuanti ricorsi (Sentenza del TAR Toscana 1342/2019, Concorso per Prof. ordinario, Dip. di Filologia, Letteratura e Linguistica; Sentenza del CDS 1847/2020 Concorso per Ricercatore., Dip. di Scienze Veterinarie). Lei crede che un Ateneo possa comportarsi diversamente da un comune cittadino che deve rispettare la legge?


2) Secondo il regolamento dell'Università di Pisa per l'espletamento dei concorsi universitari, diversamente da almeno una cinquantina di atenei italiani, è permesso di eludere le valutazioni comparative di merito che hanno individuato il candidato più qualificato mediante una graduatoria, e si lascia libero l'Ateneo di scegliere chi chiamare senza tener conto della indicazione fornita dalla commissione (Delibera n. 181, Verbale n. 7/2020, Dip. di Ingegneria dell'energia; Decreto rettorale n. 810/2020). Perché bandire un concorso con spreco di denaro pubblico quando esso diventa una farsa e decide tutto il Dipartimento?


3) Come può accettare il Rettore che gli illegittimi vincitori di un concorso oggetto di un ricorso e censurati pesantemente nelle sentenze sono poi stati, in breve tempo, sempre promossi a “ruolo superiore”, in alcuni casi addirittura non rescindendo il contratto con chi aveva illecitamente occupato il posto? (Sentenza del TAR Toscana 1943/2011 e 713/2014, Concorso per Ricercatore, Dip. di Economia; Sentenza del CDS 4917/2019, Concorso per Ricercatore, Dip. di Scienze Veterinarie; Sentenza del Tar Toscana 1284/2017 e 1207/2018, Concorso per Prof. ordinario, Dip. di Economia e management).


4) Come crede il Rettore di aver tutelato quei candidati più meritevoli che hanno avuto il coraggio di denunciare irregolarità commesse durante i concorsi, ottenendo ragione dai tribunali, se è vero che in una intervista al “Tirreno” (13 luglio 2020) Lei stesso ha dichiarato “se emergeranno nuove irregolarità ci comporteremo annullando i concorsi”?


5) Come commenta il Rettore il fatto che un Tribunale, per la prima volta, dopo innumerevoli elusioni di sentenze, abbia deciso di sostituirsi ad un Dipartimento imponendo il vincitore e definendo proprio il Rettore dell'Ateneo di Pisa “Commissario ad acta perché provveda come Longa manus del Tribunale …” ? (Sentenza del TAR Toscana 1342/2019, Concorso per Prof. ordinario, Dip. di Filologia, Letteratura e Linguistica).


6) Ha verificato il Rettore per quale motivo la Commissione Etica dell'Ateneo di Pisa non si esprime mai nel merito delle cause sollevate e, soprattutto, perché anche dopo la conclusione della vicenda giuridica continua a non prendere posizione condannando l'accaduto?


7) Come giustifica il Rettore che i candidati ai concorsi per personale docente possano arrivare a votare l'elezione dei commissari delle commissioni che li vedrà giudicati? (Concorso Prof. ordinario, Dip. di Ingegneria dell’energia).


8) Come mai l’Università di Pisa continua a non sorteggiare realmente i commissari a differenza di quanto indicato dall'Autorità Nazionale Anti Corruzione? (Delibera n. 1208 del 22 novembre 2017 Cap III 5.2.4).


9) Come mai il Rettore non ha mai preso pubblica posizione contro un metodo eticamente scorretto e anti-meritocratico in uso presso l’Università di Pisa dove è consentito che un commissario di concorso valuti un candidato che possiede pubblicazioni in comune a testimonianza di una collaborazione non sporadica?


10) Come mai, nonostante l’indirizzo dell’ANAC che specifica come L’incarico di commissario in un concorso locale debba essere limitato a due procedure all’anno...” ci risulta che all’Università di Pisa continuino a esserci numerosi casi di commissari che sforano questa limitazione?


Lunedì, 18 ottobre 2021


Giambattista Scirè

Amministratore e responsabile scientifico di

“Trasparenza e Merito. L'Università che vogliamo”


Scarica la lettera (pdf) del 18 ottobre 2021

Leggi l'articolo de "Il Tirreno" (ed. Pisa) del 19 ottobre 2021




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