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La Nazione: "UniFirenze, Bonacchi: Avrei dovuto mettere il suo nome sulle mie pubblicazioni"

Due articoli de "La Nazione" del 8 settembre 2019 aggiungono elementi che fanno luce, sulla base delle carte delle indagini della Procura di Firenze, sulla vicenda dei concorsi truccati a Medicina. Un primo articolo dal titolo "Bonacchi: Non firmai e mi redarguirono. Avrei dovuto mettere il suo nome sulle mie pubblicazioni" e un secondo articolo dal titolo "L'accordo segreto del Piano Stefàno. La procura acquisisce la scrittura. Per i pm è il perno dell'inchiesta per concussione".


"In due occasioni, il professore Massimo Bonacchi venne convocato dai "baroni" (oggi indagati per tentata concussione). Ed è nel secondo di questi incontri che gli venne sottoposto il "progetto", che si rifiutò però di firmare. (...) "Mi fu nuovamente detto da Bechi che avrei dovuto pubblicare articoli di ricerca scientifica con il nome dello Stefàno e che se avessi accettato avrei ottenuto un progressivo aumento del numero di interventi chirurgici che lo Stefàno mi avrebbe assegnato come primo operatore. Stefàno assentiva. Io risposi che la mia attività scientifica poteva evidenziare solo i nomi di coloro che vi avevano preso parte per davvero. FU a quel punto che Marchionni mi redarguì con fare molto aggressivo dicendo che non era possibile un comportamento di questo genere e che era prassi costante inserire il nome dei propri referenti nelle pubblicazioni. Ricordo che venne esibito anche un foglio sul quale erano addirittura scritti i termini dell'accordo proposto, foglio del quale chiesi copia che ovviamente mi fu negata."


"Lo avevano chiamato progetto finalizzato alla valorizzazione ed alla progressiva autonomizzazione chirurgica del prof. Massimo Bonacchi". Quelle tre paginette A4, firmate dal dottor Pierluigi Stefàno (all'epoca non era ancora professore) adesso sono il nocciolo dell'inchiesta che vede lo stesso Stefàno indagato per tentata concussione nei confronti di Bonacchi. Già, perchè per la procura di Firenze, quel "contrattino" stipulato in seno alla Sod Cardiochirurgia di Careggi, che proprio Stefàno ha consegnato qualche settimana fa alla squadra mobile dopo le perquisizioni a Careggi, rappresenta la prova di quello che sarebbe stato la parte iniziale del disegno per consegnare a Stefàno la cattedra di associato di cardiochirurgia. Stando alla scrittura emersa, Bonacchi sarebbe "cresciuto professionalmente" (nero su bianco c'è, ad esempio, il suo "impiego sempre più frequente come primo operatore") e in cambio avrebbe "condiviso" i titoli accademici , di cui non era particolarmente provvisto Stefàno, in vista del concorso per diventare professore, facendolo comparire nelle pubblicazioni (...)"


Leggi gli articoli su "La Nazione" del 8 settembre 2019



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