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L'Università di Cagliari arriva al paradosso di emanare bandi contra legem e viola la par condicio

Aggiornamento: 7 mag 2021

Ci rivolgiamo al Rettore dell'Università di Cagliari.

Il 16 Aprile 2021 sulla Gazzetta Ufficiale è stato pubblicato il bando per n. 51 posti di ricercatore a tempo determinato (ex art. 24 lettera b), emanato dall’ateneo cagliaritano.

Considerato che il bando prevede (all’art. 2) tra i requisiti di partecipazione, anche il possesso del “certificato e/o attestato comprovante la conoscenza a livello almeno B2 (QCER) della lingua straniera indicata nella scheda relativa alla selezione per cui il candidato intende concorrere, rilasciato da un Ente Certificatore o da una Scuola di Lingue o da un Centro Linguistico Universitario, previa verifica delle 4 abilità linguistiche previste dal QCER” rileviamo quanto segue.

La presenza di questo requisito (a pena di esclusione dalla partecipazione al concorso) risulta in palese contrasto con la legge Gelmini (anche laddove quest’ultimo venga indicato nel regolamento che può sì prevedere ulteriori requisiti, ma sempre nel rispetto della suddetta legge) e, in particolare, con l’art. 24, laddove si afferma che nelle selezioni per ricercatori a tempo determinato “sono esclusi esami scritti e orali, ad eccezione di una prova orale volta ad accertare l'adeguata conoscenza di una lingua straniera”.

Ne consegue che tale accertamento debba avvenire in sede di prova orale da parte della commissione e non mai prima, attraverso la presentazione di un certificato traducendosi de facto in una vera e propria violazione della par condicio tra i candidati.

Tale requisito (ulteriore) non appare sorretto da nessuna motivazione giuridica valendo per tutte le procedure bandite senza nessun distinguo (anche per gli insegnamenti di letteratura italiana contemporanea, diritto romano oppure di storia ed istituzioni dell’Asia, etc.) tra eventuali corsi da tenere in lingua inglese (e non) e, pur sempre, contra legem poiché la stessa legge Gelmini richiede espressamente che la scelta di una lingua rispetto ad un’altra vada adeguatamente motivata in relazione al profilo plurilingue dell’ateneo e, in ogni caso, il suo accertamento debba aver luogo durante lo svolgimento della prova orale, mai e poi mai prima per le ragioni qui sopra esposte.

Pertanto l'Associazione "Trasparenza e Merito" a tutela della buona università e del corretto funzionamento della pubblica amministrazione chiede al Rettore dell'Università di Cagliari di procedere in via di autotutela alla rettifica del bando, eliminando l’illegittimo requisito di partecipazione consistente nella certificazione linguistica e all’emanazione di ogni provvedimento consequenziale.


Leggi la pec integrale di segnalazione inviata all'ateneo, al ministero e alla Procura.




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