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Inchiesta su "Panorama": "Università, e ora scoppia la tempesta sullo strapotere dei baroni"

Sul settimanale "Panorama" del 10 luglio 2019 è uscita una interessante inchiesta del giornalista Fabio Amendolara, dal titolo "Università: e ora scoppia la tempesta sullo strapotere dei baroni". Parla dell'inchiesta più recente della Procura di Catania sul rettore della città siciliana. Riporta, tra gli altri, i casi di due associati di "Trasparenza e Merito", Giambattista Scirè ed Oreste Gallo. "Ma da Padova a Firenze, passando per Bologna, Sassari, Palermo - scrive il giornalista - il malcostume dei concorsi truccati e delle raccomandazioni unisce l'Italia. E a farne le spese sono atenei prestigiosi, che s'impoveriscono di competenze."


"(...) Che la cultura debba soggiacere al potere è la cosa più desolante" - ha sentenziato il procuratore etneo Carmelo Zuccaro. Neanche un mese fa, per restare in Sicilia, sono stati condannati tre docenti universitari, Simone Neri Serneri, Luigi Masella e Alessandra Staderini, che componevano la commissione d'esame per il concorso di ricercatore di Storia contemporanea nella struttura didattica di Lingue, a Ragusa. Un anno di reclusione, ciascuno, pena sospesa, per abuso di ufficio e interdizione dai pubblici uffici e dagli uffici direttivi. I tre dovranno risarcire anche lo storico Giambattista Scirè che in quel concorso era stato bocciato, sostiene l'accusa, a vantaggio di un architetto che, pur non avendo i titoli, era arrivato prima. Il copione si ripete un po' ovunque negli atenei. E ognuno aveva la sua ricetta per far quadrare i concorsi. A Firenze, per esempio, vigeva il principio dello scambio di piacere, che in campo accademico, per darsi legittimità, era diventato do ut des. I prof intercettati non erano contenti, ma si adeguavano: "Perché la logica universitaria è questa, è un mondo di merda". L'intercettazione è finita nei faldoni dell'inchiesta di Firenze, la più importante finora mai condotta da una procura. Qui l'ipotesi è che con il classico do ut des, l'abilitazione di ben 26 docenti di diritto tributario in vari atenei italiani avrebbe penalizzato la carriera di almeno una dozzina di ricercatori (...) La palla torna a Firenze, dove in un'altra indagine 16 persone sono indagate per l'ipotesi di aver pilotato concorsi della facoltà di Medicina. L'inchiesta è concentrata sul programma triennale di reclutamento di professori e ricercatori universitari e su un concorso per neurochirurgo. La stampa locale l'ha battezzata "Cattedropoli dei baroni di medicina" che decidevano a tavolino chi far vincere. Ed è stato uno dei penalizzati , il professor Oreste Gallo, a segnalare alla procura le anomalie (...) Le trame concorsuali nelle università italiane sono variegate, ma l'effetto è sempre il medesimo (...)".


Leggi l'articolo integrale su "Panorama" del 10 luglio 2019



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