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Inchiesta su Medicina UniFi: imbarazzante difesa del rettore Dei della corporazione accademica


Il rettore Dei è stato ascoltato dagli inquirenti in merito all’inchiesta sui concorsi di Medicina, nata dalla denuncia del prof. Gallo, iscritto a "Trasparenza e merito", che, secondo l’ipotesi dei magistrati, sarebbero stati cuciti su misura sui candidati.

Il professor Dei - secondo quanto riportato dal "Corriere fiorentino" - si sarebbe fatto portatore di un punto di vista, condiviso dal corpo docente, secondo cui quegli incontri sarebbero una normale e legittima attività nell’ottica di individuare i chirurgi e i ricercatori migliori. Fermo restando la successiva regolarità dei concorsi. Ma a Medicina continuano i mugugni per l'inchiesta, sebbene a Careggi sia stato imposto il silenzio a tutti i suoi dipendenti, medici ospedalieri e accademici compresi.

Sempre sul "Corriere fiorentino" del 29 gennaio 2019 è apparso un lungo editoriale a firma del prof. emerito dell'Università di Firenze, Orlandini, nel quale si chiede ancora più autonomia agli atenei e ai dipartimenti anche nei concorsi. In barba a tutte le sentenze che hanno dimostrato bandi profilati, abusi, illeciti e irregolarità a vario livello durante le fasi di valutazione dei candidati, e alla faccia delle indagini delle procure.

La corporazione accademica si difende, rilancia e rivendica anzi ancora più autonomia e libertà per usare i concorsi pubblici a scopi privati.

Secondo il ragionamento del rettore, dunque, tutti gli incontri fatti precedentemente rispetto alle procedure di reclutamento, nel momento in cui queste procedure sono risultate, con sentenze palesi e definitive, viziate da illeciti, sarebbero forse quindi la prova di accordi precedenti?

Se il concorso è regolare si tratterebbe di normale e legittima attività nell'ottica di individuare i migliori, ma se il concorso risulta truccato, viene da chiedere al rettore, cosa sarebbe?

E ancora: il rettore è proprio certo di avere incontrato, sentito e valutato tutti, ma proprio tutti, i candidati nell'ottica di individuare i migliori?

Come risulta chiaro, non si capisce a cosa serva un concorso pubblico, con una commissione specifica nominata, individuata, sorteggiata o quant'altro, se tutto è stato già discusso prima, sempre nell'ottica meritoria di cui parlava il rettore, cioè per individuare i migliori: tanto vale evitare la farsa e istituzionalizzare la chiamata diretta senza concorso.

La situazione, a quanto pare, è grave ma non seria.

L'associazione "Trasparenza e merito" chiede, dunque, alle commissioni (Istruzione e Sanità) l'acquisizione dei documenti e l'avvio di audizioni sul tema, chiede al Ministero dell'Istruzione, Università e Ricerca e al Ministero della Sanità una ispezione sulla vicenda dei concorsi a Medicina oggetto dell'inchiesta. Chiediamo, inoltre, a tutti i parlamentari, di tutte le forze politiche, interessati veramente alla trasparenza e al merito nei concorsi universitari, di fare un intervento chiaro e netto in aula e di firmare una interrogazione parlamentare sulla vicenda, affinché tutto si svolga e si discuta alla luce del sole.


L'articolo on line sul "Corriere fiorentino"

I due articoli integrali sul "Corriere fiorentino" del 29 gennaio 2019




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