Il 7 maggio il Prof. Francesco P. Adorno, docente iscritto a "Trasparenza e merito", ha scritto una pec in cui ha segnalato in autotutela all'ateneo di Salerno che la procedura pubblica svoltasi recentemente per la selezione di un posto di professore ordinario in Filosofia morale presso il Dipartimento di Scienze del Patrimonio culturale, al quale ha partecipato, potrebbe contenere elementi di irregolarità, chiedendo l'annullamento degli atti del concorso. C'è stato un richiamo da parte del Responsabile del procedimento a «fornire chiarimenti rispetto ai rilievi segnalati» ma la commissione ha ribadito l'esito.
Qualche giorno dopo è stata la volta dell'Osservatorio indipendente sui concorsi universitari che, il 24 maggio, ha scritto a rettore, direttore del dipartimento, ministro e viceministro del Miur, ispettorato alla funzione pubblica e Anac, chiedendo nuovamente l'annullamento del concorso e la nomina di una nuova commissione composta da membri sorteggiati tra tutti gli ordinari del settore scientifico disciplinare, come previsto anche dall'atto di indirizzo del Miur.
Ad una lettura del bando e dei verbali ci appaiono evidenti alcuni elementi di forte criticità nell'operato della commissione, in particolare: il carattere ripetitivo, se non già identico, dei giudizi individuali dei commissari; il carattere sintetico, limitato ad un termine (“discreto”, “buono”, “ottimo” o “eccellente”) senza fornire una vera motivazione sulla valutazione fatta; la disparità di trattamento su punti specifici dei due curriculum, in particolare i progetti e gruppi di ricerca, i convegni nazionali e internazionali, la produzione scientifica su riviste di fascia A; la contraddittorietà delle conclusioni sulla base dei punteggi stessi assegnati ai candidati della commissione.
Si tratta di una prassi, purtroppo, ampiamente diffusa nei concorsi per posti da ordinario e associato degli atenei italiani che rischiano così di diventare una sorta di chiamata diretta del candidato predeterminato a vincere, senza alcuna reale competizione tra i competitori che si presentano alla procedura. Aggiungiamo che, più in generale, davvero troppo spesso il bando di concorso è così profilato e ritagliato su un candidato al punto che, puntualmente, all'appello si presenta solo quello che DEVE vincere.
Nel caso specifico del posto per ordinario in Filosofia morale all'Università di Salerno, in assenza di un intervento immediato da parte delle preposte autorità di controllo, in primis l'ateneo, in seconda battuta il ministero, invitiamo caldamente il collega Adorno a presentare ricorso alla Giustizia amministrativa e un esposto alla Procura della Repubblica, garantendogli tutto il supporto della nostra Associazione.
Leggi la lettera dell'Osservatorio indipedente sui concorsi universitari del 25 maggio 2019
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