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Il Fatto:"Seminario sul giusto processo, tra i relatori docenti imputati nell'inchiesta di Firenze"

Un articolo del "Fatto quotidiano" del 18 ottobre 2019 parla del corso di aggiornamento a Firenze per specialisti di diritto tributario e avvocati. Tra i relatori cinque docenti accusati di frode e corruzione per i concorsi truccati. Siamo giunti al paradosso che chi è imputato di reati pesanti possa continuare tranquillamente a insegnare su argomenti che sono oggetto teorico di quegli stessi atti di cui sono accusati al processo. Le intercettazioni dell'inchiesta hanno già fatto emergere gravi responsabilità sul piano dell'etica pubblica, la giustizia poi farà il suo corso.


Scrive "Il Fatto":

"Il prossimo 15 novembre arriveranno in tanti a Villa Ruspoli, l'edificio trecentesco di Firenze che ospita il centro studio per la storia del pensiero giuridico. Nell'elegante palazzina si terrà un seminario, promosso dal Consiglio di Presidenza della Giustizia tributaria per l'aggiornamento di giudici tributari (ma aperto anche a commercialisti e avvocati) sul "giusto procedimento e il giusto processo tributario". Con un paradosso: alcuni dei relatori delle tavole rotonde che dureranno tutta la giornata sono imputati nell'inchiesta della Procura di Firenze che nel settembre 2017 aveva decapitato l'intero dipartimento di Diritto tributario fiorentino. Saranno gli stessi professori , imputati per reati che vanno dal concorso in corruzione, all'induzione indebita alla frode in pubbliche forniture e alla truffa, che terranno corsi anche a magistrati provenienti da tutta Italia. Non solo: nella bozza del programma dell'evento è previsto il saluto istituzionale del rettore Luigi Dei, la cui università è stata fortemente danneggiata a livello di immagine dai comportamenti dei professori imputati. Proprio lo stesso rettore all'indomani dell'indagine aveva annunciato che l'Università di Firenze si sarebbe costituita parte civile al processo ma nel primo giorno di udienza preliminare (l'11 settembre scorso) né l'ateneo fiorentino né il Miur si sono costituiti parte offesa, anche se c'è ancora tempo fino al 25 ottobre (...)".


Leggi l'articolo integrale sul "Fatto quotidiano" del 18 ottobre 2019



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