Medicina del lavoro. I soliti baroni. In corsa per la cattedra c'è anche il Direttore del Dipartimento dell'Inail che stanzia i soldi per la docenza. Seconda anomali: 4 dei possibili 7 membri della commissione hanno poi ricevuto fondi di ricerca dal "favorito". Norme Anac violate: "i commissari devono indicare ogni rapporto intercorso o in essere con l'esaminando". L'articolo del "Fatto quotidiano".
Scrive "Il Fatto":
"Una cattedra da 2 milioni di euro, fondi pubblici per finanziare un posto da professore ordinario di Medicina del lavoro alla Sapienza di Roma. A metterli sul tavolo è l'Inail. Ma il concorso presenta diverse ombre. La prima è che tra i candidati c'è il direttore del dipartimento dell'Inail che stanzia i soldi per la cattedra. La seconda è che quattro dei sette candidati membri della commissione esaminatrice hanno ricevuto fondi da lui (...) Il direttore dell'Inail non solo partecipa alla selezione , ma ha finanziato gli studi di almeno 4 dei 7 candidati commissari designati (...) Le norme per prevenire i conflitti di interessi sono chiare. Nella delibera 209/2017 l'Anac prevede che ogni P.A. debba chiedere ai candidati commissari autodichiarazioni "le quali devono riportare l'indicazione della tipologia di eventuali rapporti a qualsiasi titolo intercorsi o in essere con il candidato". Documenti di cui non si ha notizia. E, prima ancora, logica e buon senso avrebbe dovuto portare a specificare almeno che il direttore dell'ente che paga la cattedra non potesse partecipare alla selezione (...) L'iter dell'ateneo viene giustificato per garantire "l'accreditamento della scuola di specializzazione", recita la convenzione "attraverso il ricorso ad altre strutture pubbliche". Come dire: l'ateneo non ha docenti a disposizione. Non è così"
Leggi l'articolo cartaceo sul "Fatto quotidiano" del 13 settembre 2019
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