Per un concorso per ricercatore che risale al 2008 presso il dipartimento di Farmacologia dell'Università di Bologna, la Cassazione con sentenza definitiva ha condannato la commissione per reato di falso ideologico in atto pubblico. I commissari, che erano già stati sanzionati in precedenza dal Tar, sono stati condannati per aver sospeso il colloquio d'esame di uno dei concorrenti senza darne conto nel verbale e con la chiara intenzione di favorirne la vittoria.
Si può leggere nella sentenza del 18 aprile 2018, resa pubblica qualche giorno fa, che la candidata in questione era stata "predestinata" alla vittoria dal presidente della commissione d’esame, descritto come "animato da un intento ostile nei confronti degli allievi dei docenti universitari con i quali non era in buoni rapporti".
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