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Denuncia a UniBrescia su spese pazze per la visita di Mattarella e il senso di ridicolo di UniSiena

Le spese pazze dell’Università di Brescia (denunciate) e il senso del ridicolo dell’Università di Siena di fronte alle parole spontanee di una coraggiosa studentessa


Guardate come si sperpera denaro pubblico all’Università, da parte di una corporazione di accademici che vive sui privilegi: le spese pazze degli atenei per le visite di Mattarella all’inaugurazione dell’anno accademico cercano di coprire abusi, ingiustizie e disfunzioni quotidiane. Giorni fa una coraggiosa studentessa aveva messo in ridicolo la governance dell’Ateneo di Siena (si veda il suo intervento nel link del video) di fronte ai vari “porporati”, ermellini e parrucconi vari, testimoniando come, nel giro di pochi giorni in vista della visita del Presidente Mattarella per l’inaugurazione dell’anno accademico, abbiano risistemato ad hoc alcune strutture e spazi lasciati da anni a loro stessi in assenza di ospiti prestigiosi in modo da dare un senso di superficiale apparenza ma che è lontanissimo dai contenuti veri e dalla quotidianità fatta di disfunzioni e disagi ricorrenti. Ebbene questa modalità è la prassi degli atenei quando arriva la visita di Mattarella. Ma all’Università di Brescia ci si è spinti perfino oltre. Come si può leggere in un articolo su "Brescia Oggi" che riporta la notizia di una denuncia anonima (per timore di ritorsioni, l’ambiente accademico agisce con modalità mafiose e come sapete è molto omertoso) al nucleo di polizia economico-finanziaria, da parte di alcuni dipendenti sulle spese effettuate in occasione della visita di Mattarella a carico della governance universitaria bresciana: prezzi lievitati per l’occasione, 43 invitati al pranzo di gala, un numero esagerato, 12 mila euro oltre il tetto con un preventivo di spesa di 57 mila euro, tra cui 1500 per un video. L’ipotesi di reato è abuso di ufficio, falso in bilancio, falso in atto pubblico e altre violazioni delle norme di spesa pubblica sulla disciplina degli appalti. Con la stessa cifra avrebbero potuto mettere a bando un assegno di ricerca per uno studente meritevole. Per non parlare di quanto guadagna un comune lavoratore-cittadino in un anno per campare la propria famiglia... Ci chiediamo quale cittadino potrà mai non indignarsi di fronte a una guida degli atenei italiani in cui i concorsi truccati la fanno da padrone, suscitando inchieste continue delle procure, e di fronte a queste azioni commesse da privilegiati, una vera casta, che usa soldi pubblici dei cittadini per fare interessi privati, personali, familiari o di lobby, o che usa i denaro per rifarsi l’immagine da rivendersi politicamente anziché usarli quotidianamente per svolgere concorsi regolari e per fornire agli studenti servizi adeguati ogni giorno. Nessuno però muove un dito, a parte noi di "Trasparenza e Merito" che denunciamo queste cose pubblicamente!

E poi ci si lamenta se le famiglie non iscrivono più i loro figli all’università…


Leggi l'articolo su "Brescia Oggi" del 18 novembre 2021

Guarda l'intervento della studentessa all'inaugurazione dell'a.a. dell'Università di Siena (dal minuto 27:30)



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