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CENSORED: l'ateneo di Firenze inserisce il sito di Trasparenza e merito nella sua "black list"


CENSURA---Abbiamo ricevuto molte segnalazioni da parte di colleghi da Firenze che ci avvisano che risulta impossibile collegarsi e aprire il nostro sito dalle postazioni e dai computer in dotazione presso l'ateneo fiorentino.

Come risulta chiaramente e come potere leggere dallo screenshot che alleghiamo sotto è impossibile avere accesso, dal Siaf ovvero dal Sistema informatico dell'ateneo fiorentino, alle pagine e alle informazioni contenute nel sito di "Trasparenza e merito". Il contenuto della schermata che appare a chiunque intenda, da un computer dell'Università di Firenze, visionare la nostra home page e le altre pagine con i comunicati da noi pubblicati quotidianamente è il seguente:

"PAGINA BLOCCATA

Il sito che avete cercato di raggiungere è incluso tra le categorie di siti vietati dalle policy di navigazione internet di Ateneo e pertanto è stato bloccato, inibendone l'accesso dall'interno dell'Ateneo.

Se ritenete che la classificazione del sito sia erronea e che esso sia quindi necessario per le attività lavorative o di ricerca, segnalate questa inesattezza scrivendo a:

sicurezza.informatica@unifi.it

Riportando la seguente URL: https://www.trasparenzaemerito.org/

La minaccia appartiene alla categoria: MALICIOUS WEBSITES"


"Malicious websites" sarebbero siti che possono rischiare di infettare il computer di chi entra in contatto, installando "malware", ovvero un programma che potrebbe interrompere il regolare funzionamento del computer, raccogliendo le eventualmente le informazioni personali o, nel peggiore dei casi, ottenendo addirittura l'accesso totale al dispositivo.

Come ben capite si tratta di una motivazione assolutamente FALSA.

Il massimo danno (o beneficio - dipende dai punti di vista) che il nostro sito può arrecare a chiunque lo visiti da un ateneo pubblico è quello di avere informazioni vere e documentate sull'attuale modalità assolutamente non trasparente e spesso illegale di funzionamento del dispositivo "reclutamento universitario italiano". Null'altro.

E' grave che con un semplice click, chi gestisce un ateneo pubblico, si arroghi il diritto di censurare i contenuti e quindi vietare l'accesso a tutti i suoi dipendenti, senza fornire una reale motivazione, di un sito pubblico che si occupa di tematiche quali il funzionamento dell'università italiana e del suo sistema di reclutamento, fornendo informazioni utili su concorsi, bandi, ricorsi, sentenze a tutti i cittadini che pagano le tasse e che contribuiscono a tenere in piedi l'università pubblica.

Il sito di "Trasparenza e merito" è stato inserito nella sua "black list" dall'ateneo fiorentino. Tutto questo ci appare grave.

Invitiamo, dunque, i colleghi dell'ateneo di Firenze a segnalare all'indirizzo indicato l'erroneità e l'inesattezza di questa censura.

Ci rivolgiamo inoltre a tutti i colleghi docenti, ricercatori, associati, soci, iscritti o semplici sostenitori e simpatizzanti della nostra Associazione, invitandoli ad effettuare un rapido controllo dalle loro postazioni dislocate nei diversi atenei italiani, in modo tale da controllare qualora qualche altra università abbia adottato questa forma di censura nei confronti del nostro sito, e in caso affermativo li invitiamo a segnalarcelo attraverso una mail al nostro indirizzo: trasparenzaemerito@gmail.com , allegando lo screenshot della schermata, come hanno fatto gli amici colleghi fiorentini.

Questo tipo di segnalazione nell'interesse di tutti i colleghi che credono fortemente in una Università trasparente, democratica, aperta al confronto, che non censura, in poche parole, dell'Università che vogliamo.


Visualizza lo screenshot della schermata del 25 marzo 2019 tratta da una qualunque postazione al computer nell'ateneo di Firenze


Ps.

Per completezza di informazione pubblichiamo la mail inviataci alle ore 19.17 del 25 marzo 2019 dal Dirigente dell'Area per l'Innovazione e Gestione dei Sistemi Informativi ed Informatici dell'Università di Firenze, precisando infatti che il server del nostro sito è direttamente fornito da uno dei maggiori provider esistenti, ben protetto e non ha mai generato traffico anomalo:


"Buonasera

Vi volevo informare che alcuni strumenti di webfiltering (tra quali il nostro) catalogano il vostro sito in categoria "MALICIOUS WEBSITES" inserendolo nella relativa blacklist propagata nei loro apparati.

Osservo però che vi siete attivati dando già ampio risalto al accaduto nelle vostre pagine. Sarebbe stato gradito un confronto visto che, come facilmente ipotizzabile, non abbiamo inserito nulla nella blacklist ma abbiamo applicato una già costituita e gestita da una società che fa questo di mestiere.

Ci dispiace per l'inconveniente, ovviamente alla prima segnalazione abbiamo inserito manualmente il sito nella whitelist rendendolo correttamente raggiungibile dalla nostra rete. Non abbiamo invece il potere di rimuoverlo dalla blacklist originale.

Distinti saluti"




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