Caso Suarez, la Procura nella richiesta di misure: "Concorsi alterati per favorire i candidati interni, pressioni e dubbi per una fuga di notizie sull'indagine". La ricostruzione della Procura sui vertici di UniStra Perugia indagati. La rettrice davanti al giudice si è avvalsa della facoltà di non rispondere. Gli articoli su "Corriere dell'Umbria" del 8 e 9 dicembre 2020.
Scrive il "Corriere":
"Il caso Suarez non sarebbe stato un episodio isolato. Nella richiesta di misure cautelari infatti, i magistrati mettono in fila diversi eventi che per i pm denotano come "l'attuale governance dell'ateneo non ha mostrato la minima remora a piegare le procedura e le regole pur di favorire un personaggio famoso e una squadra di calcio o alterare le procedure di selezione dei professori ordinari e dei dottorandi". Nelle 48 pagine i magistrati avanzano inoltre un altro dubbio: il legale della Juventus e il ds hanno detto di aver abbandonato l'idea Suarez perché non c'erano i tempi per il rilascio della cittadinanza. Ma la circostanza è stata smentita dai prefetti del Viminale ascoltati. Di lì l'ipotesi della Procura che ciò possa essere accaduto perché a conoscenza dell'indagine.
"Nel piccolo ateneo perugino sembra una prassi reiterata, a tratti quasi normale quelladi esercitare le funzioni istituzionali perseguendo fini diversi e personalistici, utilizzando gli incarichi accademici come merce di scambio per ottenere o concedere piccoli e grandi favori", scrive il Procuratore, Raffaele Cantone, nella richiesta di misura cautelare. " Sì perché nella richiesta dell'accusa ci sono pagine e pagine in cui si parla non solo dell'esame farsa di Suarez (che potrebbe non essere stato l'unico come suggerisce il caso della moglie rumena di un dipendente dell'azienda agricola di famiglia di un docente di UniStra per cui era stato chiesto un occhio di riguardo), ma anche di concorsi per docenti e dottorandi per cui ci sarebbero stati "indebiti condizionamenti da parte dei vertici di UniStra". In particolare, secondo quanto narrato negli atti di accusa , si tratta di episodi per cui sono in corso ulteriori indagini, e scaturiti da esposti del precedente Dg di UniStra, per quattro concorsi banditi a dicembre 2019, gli indagati avrebbero favorito candidati interni. Stando alla ricostruzione della Procura solo 3 su 4 si sono aggiudicati il concorso e il fatto che fossero preconfenzionati per loro lo dimostra -è sempre il teorema della magistratura - che i 3 interni sono stati assunti, la quarta esterna no: la chiamata è stata rimandata sine die tanto che il docente di Torino ha proposto ricorso. Non solo i docenti, ma anche i dottorandi. A settembre erano state avviate le procedure. "La professoressa - scrivono i pm - ha esercitato pressioni per favorire i suoi due protetti". Anche questo, puntualizzano i pm "potrebbe integrare nuove ipotesi di reato in fase di accertamento" (...) Alla base della richiesta di misura cautelare ci sono anche indebite ingerenze che denotano l'assenza di "remore a commettere ulteriori illeciti, anche avvalendosi del ruolo e l'influenza che hanno su colleghi e sottoposti". "Questi veramente pensano che l'Università è una cosa loro e possono fare quel che gli pare", dice un docente dell'Università per Stranieri intercettato e poi ascoltato dai magistrati perché "oggetto di pressioni indebite".
Si sono avvalse della facoltà di non rispondere la Rettrice dell'Università per Stranieri, e la professoressa coinvolta, entrambe indagate e interdette dai loro ruoli per 8 mesi."
Leggi l'articolo cartaceo su "Corriere dell'Umbria" del 8 dicembre 2020
Leggi l'articolo on line su "Corriere dell'Umbria" del 9 dicembre 2020
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