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Ennesimo concorso truccato stavolta all'Università di Torino: Medicina, sei le persone indagate

Chiusa dalla Procura di Torino l'inchiesta relativa alla selezione di un professore associato di Chirurgia estetica bandito dall'ateneo torinese: "bando cucito su misura", coinvolti anche tre membri della commissione esaminatrice. Riportano la notizia "Ansa", "Torino oggi" e "La Stampa".


Scrive Giuseppe Legato su "La Stampa":

"Il mondo accademico è scosso da un'inchiesta della Procura di Torino - chiusa 15 giorni fa - su un concorso "pilotato" per la nomina di un professore associato presso il dipartimento di Scienze chirurgiche dell'Università di Torino, facoltà di Medicina. Bandito a novembre 2018, è stato aggiudicato - nell'aprile scorso - alla dottoressa Maria Alessandra Bocchiotti, figlia del dottor Giovanni Bocchiotti direttore responsabile di un importante centro diagnostico del centro di Torino. La donna è indagata per turbata libertà del procedimento di scelta, il padre per corruzione. Nell'elenco degli indagati figurano - con la donna - il professor Stefano Bruschi, direttore e professore ordinario della scuola di specialità di chirurgia plastica dell'Università di Torino e tre componenti della commissione esaminatrice: Carlo D'Aniello, Francesco D'Andrea e Corrado Rubino. Il canovaccio di questa storia muove i passi da una dettagliata denuncia presentata più di un anno fa da un aspirante al posto di professore associato: Marco Fraccalvieri, 54 anni, medico in possesso di centinaia di pubblicazioni ed esperienza accademica (...) "Fu proprio il direttore Bruschi a dirmelo in faccia nel corso di un colloquio nel quale chiedevo non raccomandazioni, ma di potermela giocare alla pari, senza favoritismi". Fraccalvieri registra una conversazione e l'allega alla denuncia. Gli investigatori piazzano una microspia nell'ufficio di Bruschi all'ospedale San Lazzaro. Viene così fuori che Bruschi avrebbe contribuito a predisporre un bando "cucito su misura" della candidata "che corrispondeva alle caratteristiche professionali di Bocchiotti". Come? Non prevedendo la conoscenza della lingua inglese (sulla quale invece Fraccalvieri era molto preparato), valorizzando l'attività di organizzazione di convegni e l'aver ricoperto incarichi dirigenziali in aziende". Tutto questo sarebbe avvenuto "in accordo coi commissari". Questi ultimi "favorivano la vittoria di Maria Alessandra Bocchiotti sia accordandosi con Bruschi sul nome, sia tentando di modificare i titoli da valutare prevedendo attribuzione di punteggi che favorissero la candidata" (...) Dalle intercettazioni emerge come la candidata vincente avrebbe aiutato il professor Bruschi a scrivere delle mail di ringraziamento (per aver accettato l'incarico in commissione) ai suoi futuri esaminatori. Uno di questi, al telefono con un'altra persona, spiega la sua visione sul sistema dei concorsi universitari: "In Italia si deve fare un concorso che diventa ogni anno sempre più arzigogolato, più preciso, più quantitativo. E quindi diventa burocrazia. Allora tu devi studiare come fare per fottere un concorso. Hai capito qual è il problema?". La notizia sui giornali di un altro procedimento penale riguardante bandi pilotati (25 indagati a Torino in Psicologia clinica), non dissuadeva gli indagati dal continuare a tessere la trama per alterare il concorso in questione."


Leggi l'articolo cartaceo su "La Stampa" del 31 ottobre 2019

Leggi l'articolo di "Torino oggi" del 30 ottobre 2019

Leggi l'articolo su "Ansa" (Piemonte) del 30 ottobre 2019



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