Il Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università di Brescia (ed evidentemente anche il Rettore, puntualmente informato, ma silente) non sente ragioni, nonostante nel recente passato sia stato coinvolto mediaticamente anche nelle note vicende del diritto tributario (per aver voluto, comunque, chiamare un posto di docente di prima fascia a beneficio di un docente abilitato nella tornata su cui sta da tempo indagando la Procura della Repubblica di Firenze). Il vincitore al momento non è indagato, diversamente dalle decine di docenti coinvolti, ma di sicuro appariva ai più poco opportuno procedere ad attingere da una lista di abilitati che rischia di essere il corpo del reato! Già allora il Direttore del Dipartimento, dichiarò che non vedeva ragioni ostative alla chiamata, atteso che le indagini della magistratura non erano concluse. (Si veda l’articolo su Fatto quotidiano).
Qualcuno però, ovvero il Prof. Francesco Saverio Regasto, associato di "Trasparenza e Merito" ed ex direttore del suddetto Dipartimento, dimessosi nell'ottobre 2017, aveva dichiarato in tempi non sospetti: "Sono stato fatto dimettere perché mi ero opposto ad alcune richieste, tra cui questa, che mi pare irrispettosa del lavoro investigativo della Procura di Firenze. Non volevo finire sui giornali come primo dipartimento italiano a chiamare un candidato idoneo a quelle abilitazioni, con la spada di Damocle di un annullamento dell'intero procedimento. Ma evidentemente con la nuova direzione del dipartimento questa strada si è subito riaperta".
Ed in effetti ora il medesimo Dipartimento ha volontariamente deciso di proseguire l’iter concorsuale per la chiamata di un docente di prima fascia di Diritto privato (IUS01) e di un docente di prima fascia di diritto commerciale (IUS04) i cui bandi erano stati, letteralmente e molto abilmente, “cuciti addosso” ai rispettivi candidati interni, come peraltro l’Osservatorio Indipendente sui
Concorsi Universitari aveva prontamente segnalato (si veda la lettera che riportiamo). Infatti, il Consiglio di Dipartimento, in maniera del tutto inusuale aveva deciso non solo di indicare il numero di pubblicazioni necessarie per partecipare alla selezione, ma ne aveva puntualmente perimetrato l’arco temporale di avvenuta pubblicazione e, soprattutto, la tipologia (fra monografie, articoli su riviste di classe A, ecc.) in un intreccio tale da scoraggiare (o, peggio, da escludere per carenza di requisiti) i molti candidati abilitati presenti nel Paese.
Nonostante la nostra segnalazione e quella dell’Osservatorio, il Direttore del Dipartimento non aveva ritenuto di tornare sui suoi passi, mentre il Rettore, da quel che ci risulta, non ha neppure ritenuto di rispondere alla segnalazione.
Ora siamo giunti all’epilogo, triste e per il momento impunito, di questa
grottesca vicenda. Il concorso di diritto commerciale – al quale ha partecipato
un solo candidato, presumibilmente interno al Dipartimento – dovrebbe
essersi concluso, il condizionale è d’obbligo perché ad oggi i verbali non sono
stati pubblicati e gli atti non sono stati approvati dal Rettore. Nonostante ciò il
solerte ed efficiente Direttore del Dipartimento ha già inserito nell’ordine del
giorno del Consiglio di Dipartimento, convocato per il prossimo 17 luglio, la
chiamata del vincitore.
Noi non disperiamo che i superiori organi (il Rettore, il Senato, il Consiglio di
Amministrazione) proprio come è già accaduto a Perugia, rivedendo l’intera
procedura e, soprattutto, rileggendo il bando di concorso, trovino adeguate
motivazioni per fermare tutto, prima che la cosa finisca sul tavolo di qualche
Procuratore della Repubblica.
Leggi l'articolo sul "Fatto Quotidiano" del 10 luglio 2018
Leggi l'articolo su "Corriere della Sera" (ed. Brescia) del 8 maggio 2019
Leggi il bando di concorso IUS-04 a Giurisprudenza di Brescia del 20 marzo 2019
Leggi la lettera di segnalazione dell'Osservatorio indipendente del 10 aprile 2019
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