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"Università bandita" a Catania: altri 14 indagati, tra cui direttori di Disum,Fisica e Lingue Ragusa

Come riporta il quotidiano "La Sicilia" del 16 luglio 2019, nell'inchiesta della Procura di Catania sull'ateneo catanese, denominata "Università bandita", sono coinvolti altri 14 persone, per i reati (a vario titolo) di associazione a delinquere, corruzione per abuso di ufficio, corruzione per l'esercizio della funzione, induzione indebita a dare o promettere utilità, falsità ideologica e materiale, turbata libertà del procedimento amministrativo e truffa aggravata, tra cui l'ex sindaco Enzo Bianco e docenti di spicco di altri dipartimenti. La Digos ha notificato infatti, secondo quanto disposto dal Procuratore Zuccaro, ulteriori 14 avvisi di conclusione delle indagini. Oltre a Bianco risultano indagati l'ex assessore comunale alla Cultura, Orazio Licandro, ordinario del Dipartimento di scienze umanistiche (Disum), la professoressa Marina Paino, direttrice dello stesso, Santo Burgio, associato di Storia della filosofia e presidente della Struttura didattica speciale di Lingue di Ragusa, Valerio Pirronello, direttore (oggi in pensione) del Dipartimento di Fisica e astronomia, Luigi Caanti, ordinario di Filosofia politica nel Dipartimento di scienze politiche e sociali, Caterina Cirelli, ordinario di Geografia economico politica nel Dipartimento di Economia e impresa, Rosa Alba Miraglia, ordinario di Economia aziendale e impresa, Giovanni Pennisi, ordinario di Scienze tecniche mediche applicate del Dipartimento di Chirurgia generale, Margherita Ferrante, associato di Igiene generale e applicata nel Dipartimento di Scienze mediche, Venera Ferrito, associato del Dipartimento di Scienze biologiche, geologiche e ambientali, Gianpietro Giusso del Galdo, associato del Dipartimento di Botanica (e responsabile scientifico dell'Orto botanico di Catania), Giuseppe Musumeci, associato di Anatomia nel Dipartimento di Scienze biomediche, Salvatore Torre, associato di Geografia.

I fatti più noti sono relativi al caso Licandro, che a quanto risulta dagli atti, avrebbe chiesto all'amico Bianco un interessamento per aiutarlo a restare a Catania. L'ex sindaco ed ex ministro si sarebbe messo a disposizione, attivando i suoi canali e coinvolgendo, direttamente o indirettamente, almeno secondo le ipotesi degli investigatori, gli indagati Paino e Magnano San Lio, tanto è vero che fu proprio la professoressa Paino - come segnalato in alcuni articoli pubblicati l'estate scorsa - a comunicare che, "nel corso di una riunione della sezione Archeologia e Scienze dell'antichità , i colleghi dell'area romanistica, alla luce delle modifiche ordinamentali introdotte nel corso di laurea magistrale in Filologia classica, hanno sollecitato una chiamata di prima fascia per il settore Ius-18 Diritto romano e diritti dell'antichità".

Una chiara anomalia - come sottolinea l'articolo su "La Sicilia" - atteso che per il corso interessato dalla nuova figura di Filologia classica, il diritto romano risulta essere quanto meno superfluo. Non per nulla fu previsto un impegno di appena 36 ore annue, oltre ad essere già presenti in ateneo, benché al dipartimento di Giurisprudenza, ben 3 ordinari, 2 associati e 3 ricercatori della stessa materia. In realtà alla fine, nonostante tutto, fu deciso di procedere per il concorso, bandito il 31 luglio 2018, in piena estate, con scadenza 30 agosto, che finirà per premiare l'unico candidato presentatosi ovvero Licandro. Il decreto relativo fu sottoscritto dal rettore Basile il 26 ottobre 2018 e nel marzo successivo Licandro comincerà le proprie lezioni davanti a una dozzina di studenti.


Leggi l'articolo integrale su "La Sicilia" del 16 luglio 2019



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