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Processo all'Università: la ragnatela dei concorsi pilotati.Indagati 191 docenti da Milano a Palermo

L'articolo inchiesta di Repubblica, richiamato in prima pagina, dal titolo Processo all'Università, che parla delle inchieste delle procure negli atenei italiani nate dalle denunce degli iscritti di Trasparenza e Merito.

Un sistema universitario basato sullo scambio di favori e sulla regola del "oggi a me, domani a te". Spesso con il benestare dei rettori. Medicina e giurisprudenza i settori più colpiti. "Ormai tra i giovani si percepisce sfiducia nell'istituzione". E per la prima volta in vent'anni i dati Eurostat certificano il calo dei laureati. "Siamo tutti parenti. L'università nasce su una base ristretta, una specie di élite culturale della città". "A Roma preferiscono fare i patti con i siciliani perché sono affidabili, c'è la cosa della mafia". "Diritto costituzionale o pubblico? E' soggettivo: dipende se vuoi il bignè, la torta o il cannolo". "Una soluzione ce l'avrei, un po' di mobbing obbligandolo a lavorare. E che si dimentichi i concorsi".

I numeri:

- i concorsi sotto inchiesta aperte da 9 procure su altrettanti atenei: Catania, Palermo, Reggio Calabria Mediterranea, Sassari, Università per stranieri di Perugia, Firenze, Genova, Torino e Milano. 57 a processo, 3 già condannati e altri 191 indagati (rettori, direttori di dipartimento, professori, ricercatori, amministrativi). 8 rettori a processo o già condannati negli ultimi 3 anni.

- 966 i docenti e ricercatori iscritti all'associazione Trasparenza e Merito, che contrasta la corruzione accademica e gli episodi di Mala università, proponendo una drastica proposta di riforma. 4266 segnalazioni, 950 sono diventate ricorsi o denunce.

- II 95% dei candidati interni che vince sempre il concorso, nel 65% dei casi si presenta un solo candidato, quello che deve vincere.

- In Italia si laurea appena il 18,3 per cento dei giovani tra i 25 e i 34 anni. Un dato in calo, con percentuali molto più basse rispetto agli altri paesi europei più avanzati.


Leggi l'inchiesta-articolo di due pagine pubblicato su "la Repubblica" del 29 maggio 2022






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