Il "caso di Agnese Rapposelli", collega ricercatrice e membro di "Trasparenza e Merito" che - come ricorderete - aveva vinto in tutti i gradi di giudizio (Tar Pescara e Consiglio di Stato) ed era stata reintegrata dall'ateneo di Chieti-Pescara per il posto di ricercatore tipo A in Statistica (oggi ricercatrice di "tipo B" al dipartimento di Economia sempre nell'ateneo teatino) che le spettava di diritto in quanto candidata più meritevole, approda in Tribunale con la richiesta da parte del Pm di rinvio a giudizio della commissione, per abuso di ufficio in concorso tra loro.
L'articolo di Gianluca Lettieri pubblicato su "Il Centro - quotidiano dell'Abruzzo" del 11 novembre.
"Tre professori rischiano di finire sotto processo per un "concorso truccato" all'Università D'Annunzio. I docenti, accusati di abuso di ufficio, hanno fatto parte della commissione esaminatrice che ha assegnato "illegittimamente" un incarico a tempo determinato come ricercatore in Statistica nel dipartimento di Economia aziendale, cioè il primo gradino per la carriera universitaria. La nomina prevedeva una retribuzione di 104 mila euro lordi per tre anni. Il sostituto procuratore della Repubblica di Pescara, Salvatore Campochiaro, ha chiesto il rinvio a giudizio per Stefano Antonio Garrone, 46 anni di Vasto, in servizio alla D'Annunzio, Luigi D'Ambra, napoletano di 70 anni, all'epoca dei fatti alla Federico Secondo di Napoli, e Biagio Simonetti , 45 anni di Ottaviano (Napoli), professore associato all'ateneo del Sannio di Benevento. Il caso arriverà il 26 novembre davanti al giudice per l'udienza preliminare, Nicola Colantonio. Nell'inchiesta risultano parti offese la d'Annunzio e la teatina Agnese Rapposelli, la candidata danneggiata dalle valutazioni fatte dagli imputati. La vicenda è finita al centro di un ricorso al Tar, poi confermato dal Consiglio di Stato: i giudici amministrativi hanno dato ragione alla concorrente arrivata seconda, rimarcando come sia emersa chiaramente "illegittimità dell'operato della commissione sotto forma di eccesso di potere per arbitrarietà, violazione del criterio di proporzionalità e sviamento". Secondo la ricostruzione del Pm gli imputati hanno procurato intenzionalmente al candidato Fabrizio Maturo un vantaggio patrimoniale ingiusto, consistito nella designazione per l'incarico e conseguente nomina e contratto, in violazione di norme di legge e regolamento. (...) A sollevare il caso è stata Rapposelli, che ha conseguito il punteggio di 60,97 a fronte del 70,86 attribuito a Maturo. A fare la differenza la valutazione dei titoli, ma proprio intorno ai titoli, è la tesi dell'accusa, il concorso presenta un'anomalia. I componenti della commissione, senza rispettare un decreto del ministero richiamato dal bando, hanno infatti inserito tra "i titoli da valutare quelli di direzione e partecipazione a comitati editoriali di riviste e collane editoriali e di organizzazione o partecipazione al comitato scientifico di congressi e convegni in Italia e all'estero, non previsti dalla normativa". I tre docenti hanno poi limitato "il periodo da prendere in esame per valutare l'attività di relatore a convegni e congressi". Non solo: la commissione , sostiene sempre la procura, ha determinato "il peso ponderato dei criteri in maniera non equilibrata, privilegiando irragionevolmente attività di convegnistica e partecipazione a comitati editoriali, cui attribuivano un massimo di 4-5 punti, piuttosto che l'attività di ricerca e formazione cui era finalizzato il contratto da ricercatore". Il risultato è che gli imputati , "in conseguenza di tali scelte, operate in violazione di legge e regolamento, attribuivano punteggi che vedevano illegittimamente vincitore alla selezione Fabrizio Maturo". Ad occuparsi dell'inchiesta sono stati i poliziotti della squadra mobile di Pescara che hanno accolto la denuncia della ricercatrice arrivata seconda, ascoltato testimoni e analizzato tabulati telefonici (...) Dopo che il Tar ha annullato la procedura, l'università d'Annunzio ha nominato una nuova commissione che ha ripetuto il concorso: a vincere è stata proprio Agnese Rapposelli che il 1 aprile 2019 ha firmato il contratto triennale."
Leggi l'articolo integrale su "Il Centro", quotidiano dell'Abruzzo, del 11 novembre 2020
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