Tempo fa un nostro comunicato e un articolo su “Repubblica” titolava “quel concorso che non trova i commissari, 14 docenti si sono già dimessi”.
Sì, avete capito bene. Nell’università italiana può accadere che se un concorso è soggetto alle attenzioni della magistratura ed esistono sentenze precise da far rispettare, il mondo accademico - con le sue reti e i suoi addentellati - decida di far dimettere tutti i possibili commissari che dovrebbero fare la corretta valutazione dei titoli e delle pubblicazioni dei candidati al concorso, pur di non far vincere chi non doveva.
Ma può accadere anche l’esatto contrario, altrettanto paradossale.
Ovvero che esistano, in alcuni settori scientifici in particolare, docenti cosiddetti “pigliatutto”, onnipresenti in procedure valutative per ricercatori e professori, sempre presenti in commissione di concorso in atenei diversi in giro per l’Italia.
In sostanza siamo di fronte ad una università folle, bipolare. Aggiungiamo, in molti casi, illegale, ma lasciamo che siano i giudici a dimostrarlo e che sia l’opinione pubblica a farsi una libera idea. Noi raccontiamo e descriviamo i fatti, allertando prima le istituzioni, poi i tribunali, costretti purtroppo a intervenire sempre tardivamente, proprio per colpa dell’inerzia della politica.
Nell’atto di indirizzo del Miur, avente oggetto l’aggiornamento al Piano nazionale Anticorruzione, sezione Università, si può leggere a questo proposito: “L’incarico di commissario in un concorso locale sia limitato a due procedure all’anno, eventualmente estendibile ad un massimo di tre per i settori di ridotta consistenza numerica.” (p. 11)
Ebbene, nel 2019 ancora in corso, nel settore scientifico disciplinare SPS/12 Sociologia giuridica, abbiamo riscontrato la presenza in commissioni di concorso da parte di tre docenti “onnipresenti”, per l’esattezza una docente in ben 5 bandi (Urbino, Genova ,Roma Tre, Suor Orsola Napoli, Bologna), e altri due rispettivamente in 4 bandi (Urbino, Roma Tre, Padova, Suor Orsola Napoli) e (Roma Tre, Campania Vanvitelli, Suor Orsola Napoli, Bologna). Alcune di queste commissioni sono fotocopia, cioè con gli stessi tre membri nello stesso settore concorsuale ma in atenei diversi.
Anche alcuni rettori pare che non scherzino affatto quanto a eccesso di potere in fatto di commissioni di concorso.
L’art. 35, al comma 3, lett. e) del Decreto legislativo 165/2001 alla voce “Norme generali sull’ordinamento del lavoro alle dipendenze delle amministrazioni pubbliche”, attualmente in vigore, recita espressamente: “composizione delle commissioni esclusivamente con esperti di provata competenza nelle materie di concorso, scelti tra funzionari delle amministrazioni, docenti ed estranei alle medesime, che non siano componenti dell’organo di direzione politica dell’amministrazione”.
Eppure, nonostante questo decreto legislativo, ci risulta che, ad esempio, il rettore dell’Università di Messina, nel 2019, è stato presente in due commissioni del suo settore scientifico disciplinare, Bio/14 Farmacologia. La stessa cosa è accaduta per il rettore dell’Università "Suor Orsola Benincasa" di Napoli, il quale è stato presente in ben quattro commissioni del suo settore scientifico disciplinare SPS/12 Sociologia giuridica.
Come ben capite si tratta di un evidente conflitto di interessi perché il rettore, come docente, in una posizione chiaramente di potere, dovrà approvare gli atti di un concorso nel quale lui stesso è stato il valutatore, quindi non si capisce come possa mantenere l’imparzialità di giudizio.
Ci rivolgiamo fin d’ora alle autorità preposte al controllo di queste procedure nella speranza che qualcuno intervenga.
"Trasparenza e Merito", che segnala e denuncia tutti i giorni, instancabilmente, è un po’ come lo "sgrassatore universale" dell’Università, cerca di dare una pulita all'ambiente, in modo da renderlo più legale, più trasparente, più meritocratico. Al momento, risposte nella giusta direzione dagli atenei e dal Miur, nonostante le varie inchieste della magistratura e le sentenze giuridiche amministrative, se ne sono viste pochissime, e sono state molto limitate.
Noi non perdiamo la pazienza, attendiamo. Segnaliamo, denunciamo, proponiamo. Siamo come la goccia d'acqua che scava la roccia. Siamo qui come una sentinella, non ci spostiamo di un passo rispetto al nostro obiettivo: cambiare in meglio questa Università.
Leggi l'atto di indirizzo Miur del Piano Anac (p. 11)
Leggi il decreto legislativo del 30 marzo 2001, n. 165
Commissioni di concorso per ricercatore/associato settore SPS/12 Sociologia giuridica: 1 - 2 - 3 - 4 - 5 - 6 - 7 - 8 - 9
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