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Dalla Germania importante riconoscimento internazionale all'attività di denuncia di Tra-Me


Dalla Germania un importante riconoscimento internazionale al lavoro di "Trasparenza e merito". La radio federale tedesca (Deutchlandfunk) ha dedicato un approfondimento alla corruzione del sistema universitario italiano menzionando proprio il ruolo fondamentale svolto dall'Associazione nel combattere questo fenomeno e nella denuncia dei meccanismi irregolari di reclutamento. Gli osservatori stranieri - la stampa, la tv e i giornali esteri - iniziano a parlare di noi e soprattutto chiamano le cose con il loro nome.


L'articolo e l'audio in tedesco ne link, qui sotto la traduzione italiana.


Stellenvergabe an Italiens Hochschulen

„Ein echtes Korruptionssystem“


Bei der Vergabe von Posten ist Korruption an italienischen Universitäten alltäglich. Doch der Widerstand gegen die mafiösen Strukturen wächst: Nicht nur Polizei und Staatsanwaltschaft ermitteln inzwischen – auch Wissenschaftler organisieren sich und kämpfen undercover für mehr Transparenz.


Von Thomas Migge


Reclutamento nelle università italiane

Un vero sistema di corruzione.

Nei concorsi per l'assegnazione dei posti di docenti, la corruzione nelle università italiane è all'ordine del giorno. Ma la resistenza contro le strutture di questa "mafia accademica" sta crescendo: non solo la polizia e i pubblici ministeri stanno ora iniziando ad indagare con attenzione il fenomeno, ma gli stessi studiosi stanno cercando di iniziare ad organizzarsi per combattere questo fenomeno per una maggiore trasparenza.


di Thomas Migge


"La mia storia è simile a molti altri giovani studiosi. Abbiamo i migliori voti, numerose pubblicazioni scientifiche, premi e riconoscimenti, ecc. Eppure non troviamo un posto nell'università. Certo, possono sempre esserci candidati migliori di altri, ma spesso la ragione per cui ai concorsi vengono preferiti altri è dovuta solamente alle migliori relazioni che alcuni hanno con i docenti commissari".


Il giovane storico Alessandro Orsini è arrabbiato. Si sente ingannato. Da una mafia accademica - come la definisce lui - che troppo spesso favorisce chi ottiene un posto universitario solo perché ha certe relazioni personali. Orsini è considerato uno dei migliori conoscitori italiani del fenomeno delle Brigate rosse, il gruppo estremista del terrorismo di sinistra che diffuse paura e terrore negli anni Settanta. Ha ricevuto diversi premi internazionali per le sue pubblicazioni. Ma ancora e ancora, per anni, nonostante ciò Orsini non è riuscito ad entrare nelle università italiane.


"Hai solo due opzioni: o adattarti e diventare complice del gioco di corruzione accademica oppure andare all'estero.


Tra-Me. Trasparenza e merito


Alessandro Orsini allora si rivolse al pubblico ministero, che prese sul serio il caso del giovane storico, iniziando un'indagine e rintracciando un sistema di benefici illeciti nei concorsi universitari.

Il caso di Orsini è solo uno di molti. Da anni, gli inquirenti di tutta Italia stanno indagando sui cosiddetti "concorsi truccati", cioè a dire falsi annunci di concorso pubblico, in realtà già predeterminato, in campo accademico.

Ma non solo le procure stanno cercando i responsabili di questa forma di corruzione. Anche alcuni membri docenti e ricercatori hanno fatto emergere presso l'opinione pubblica il fenomeno, dando vita all'associazione Tra-me.

Tra-me è un acronimo che sta per "Trasparenza e merito". L'associazione è stata fondata nel 2017 da giovani studiosi, ricercatori e professori universitari stanchi di essere vittime di un diffuso sistema di corruzione accademica.


"Vogliamo rinnovare la nostra Università"


Come il caso del docente di agraria Adamo Domenico Rombolà, uno dei membri fondatori di Tra-me. Non è mai riuscito a vedersi riconosciuto, pur vantando pubblicazioni e titoli, il posto di professore associato da oltre dieci anni:

"Molti di noi, da soli possono rimanere isolati e depressi in questa lotta costante. Ci sono stati e ci sono suicidi. Ecco perché è nata Tra-me. Ci vediamo come partigiani che vogliono combattere questo sistema di corruzione dall'esterno e dall'interno. Vogliamo rinnovare la nostra Università. "

L'associazione Tra-me lavora "sotto copertura": i membri associati ci mettono la faccia ma gli iscritti rimangono sconosciuti. Per motivi legittimi. Solo così è possibile intercettare gli accordi illeciti sui candidati vincitori predeterminati dalle commissioni di concorso, per chiamare davvero le cose col loro nome. Dal 2017, circa 280 casi di irregolarità o di favoritismi illegali sono stati rilevati nei concorsi presso atenei italiani. Una buona parte di essi è emerso grazie alle informazioni fornite ai membri fondatori dagli iscritti di Tra-me, che hanno provveduto a renderli pubblici o ad allertare l'autorità giudiziaria.


Baroni. I professori influenti


Al centro della pubblica attività di denuncia da parte di Tra-me sono sempre i cosiddetti "baroni". Questi sono i docenti influenti di dipartimenti, ex facoltà ed atenei che decidono tutto, il bene e il male, in termini di reclutamento del personale docente. Le indagini di Tra-me e le indagini della magistratura mostrano ripetutamente che coloro i quali hanno come protettore un cosiddetto "barone", che siano parenti, amici o conoscenti, riescono ad ottenere facilmente un posto universitario, anche se hanno meno titoli e pubblicazioni - cioè non hanno i requisiti necessari - rispetto ad altri candidati. Lo storico romano Pier Giorgio Zunino, attento conoscitore dell'azione di Tra-me, dice:

"I 'baroni' mettono sotto pressione gli altri professori nelle commissioni di concorso della sua facoltà. E sono molto potenti, perché decidono anche sull'allocazione dei fondi finanziari all'interno dei loro dipartimenti. Si tratta di un vero sistema di corruzione."


Dichiarazione pubblica di un candidato ad un concorso universitario


Nelle università italiane - ad esempio a La Sapienza di Roma - iniziano recentemente a recepire le richieste di trasparenza e legalità dell'associazione Tra-me. I colloqui e le prove per candidati alle cariche accademiche ora si svolgono in pubblico, come riferisce Roberto Nicolai, filologo classico del dipartimento di scienze dell'antichità:


"Solo così sarà possibile la vera trasparenza. Noi insegnanti universitari, in quanto istituzione accademica, dobbiamo cercare di evitare di risultare così vulnerabili ".

Sebbene molti "baroni" siano stati descritti pubblicamente come corrotti dal 2017, cioè sin dalla fondazione dell'associazione Tra-me, questo sistema di corruzione nei concorsi pubblici all'università appare davvero difficile da estirpare. Ma i membri di Tra-me proseguono la loro battaglia, nient'affatto scoraggiati.


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