top of page

Concorsi truccati al Policlinico dell'Università di Palermo: 2 arresti e 11 misure cautelari

Aggiornamento: 9 apr 2022

Purtroppo ormai non fa quasi più una notizia. Dopo le inchieste della magistratura sui concorsi all'Università di Catania, Firenze, Milano, Perugia, adesso si muove la Procura di Palermo. L'ambito più gettonato in questo genere di abusi è la medicina. Se altre procure di altre città disponessero le intercettazioni su docenti di altre università e policlinici d'Italia i risultati non sarebbero molto diversi, perché si tratta di un sistema che agisce ovunque con le stesse modalità, in alcuni casi più efferate, in altri più felpate, ma le dinamiche con cui si svolgono i concorsi universitari nell'università italiana sono le stesse, cioè si tratta di concorsi pilotati e predeterminati, e sono state raccontate in dettaglio nel libro Mala università (Chiarelettere).

La denuncia di un concorrente escluso, nel giugno 2019, guarda caso proprio in concomitanza con la conferenza stampa dell'inchiesta "Università bandita" a Catania, ha fatto partire l’indagine dei carabinieri del Nas su un concorso per professore ordinario al Policlinico di Palermo. Microspie e telecamere nascoste hanno svelato le pesanti pressioni esercitate dai docenti: gli indagati parlavano di un “patto dell’alternanza” fra due “baroni” universitari, per le nomine. Da una parte, Gaspare Gulotta, dall'altra Mario Adelfio Latteri. "Uno lo piazzi tu, uno lo piazzo io". Le intercettazioni hanno fatto emergere anche altri episodi, non riguardanti concorsi.

Per le irregolarità scoperte nell’ambito della gestione dei concorsi, la procura ha chiesto e ottenuto dal gip l'arresto ai domiciliari di due persone, Gulotta, l'ex professore universitario e direttore del Dipartimento di Chirurgia del Policlinico “Paolo Giaccone” e la figlia Eliana, chirurgo plastico in servizio all’Ospedale Civico, e misure interdittive (per 12 mesi) per gli 11 indagati coinvolti che dovranno anche presentarsi periodicamente alla polizia giudiziaria.

Uno è appunto l'ex primario arrestato. L'altro è il suo successore, Latteri. Gli altri provvedimenti riguardano, tra i docenti, Giuseppina Campisi (professore ordinario e Direttore del Dipartimento delle Discipline Chirurgiche, Oncologiche e Stomatologiche dell’Università di Palermo), Giuseppe Navarra (professore ordinario presso l'Università di Messina e direttore dell'Unità operativa complessa di Chirurgia ad indirizzo Oncologico del Policlinico di Messina, commissario di concorso), Ludovico Docimo (ordinario presso l'università Vanvitelli di Napoli e direttore della Undicesima Divisione di Chirurgia generale e dell'obesità presso il Policlinico, anche lui commissario di concorso), Vittorio Altomare (professore ordinario di Chirurgia generale e direttore dell'Uoc di Senologia del Policlinico Campus Bio-medico di Roma, commissario di concorso), Roberto Coppola (professore ordinario e direttore dell'Uoc di Chirurgia generale presso il Policlinico Campus Bio-medico di Roma, commissario di concorso).

“Una complessa attività d’indagine – spiega un comunicato dei Carabinieri – ha fatto emergere una serie di condotte nel settore dei concorsi, verosimilmente mirate a condizionare ed alterare il naturale esito della procedura selettiva per la copertura di posti di professore universitario e/o ricercatori favorendo, a prescindere dagli effettivi meriti e nell’ambito di un "patto dell'alternanza" con un altro indagato, i candidati legati ad uno o all’altro complice, grazie anche alla collusione di altri membri delle commissioni, spesso designati fra soggetti a loro vicini”.

Gli indagati avrebbero influito “sulle modalità di fissazione dei criteri di valutazione dei candidati e dei loro titoli – spiegano ancora gli investigatori – sia carpendo, con la collaborazione di membri delle commissioni, minute dei punteggi provvisori attribuiti dai commissari ai candidati e raccogliendo informazioni destinate a rimanere segrete, pure allo scopo di far redigere nuove graduatorie provvisorie”. Le intercettazioni hanno svelato anche altro. Sarebbero stati inseriti “nei verbali di riunione delle commissioni, criteri di selezione più favorevoli ai candidati di loro gradimento”. Sarebbero state inviate anche lettere “di cui veniva raccomandata l’immediata distruzione dopo la lettura, per segnalare i candidati di gradimento”.

Numerosi i reati contestati dall’autorità giudiziaria, a vario titolo, agli indagati già citati, ai quali si aggiungono altre 10 persone indagate in stato di libertà. I reati contestati sono corruzione, peculato, turbata libertà di scelta del contraente, truffa, rivelazione ed utilizzazione di segreti d’ufficio, falso ideologico in documenti informatici, calunnia e abuso d’ufficio.


Leggi l'articolo sul "Giornale di Sicilia" del 8 aprile 2022

Leggi l'articolo su "La Gazzetta del Mezzogiorno" del 8 aprile 2022

Leggi l'articolo (pdf) su "Repubblica" (ed. Palermo) del 8 aprile 2022

Leggi l'articolo su "Corriere della Sera" del 8 aprile 2022

Leggi l'articolo su "Palermo Today" del 8 aprile 2022

Leggi l'articolo su "Meridionews" del 9 aprile 2022




Comments


bottom of page