Vi proponiamo due articoli, uno del "Fatto quotidiano" e uno di "Repubblica" (ed. Milano), di oggi, dai quali si evince quanto sia esteso e ramificato il "sistema di potere" accademico che utilizza risorse pubbliche per fare interessi privati o di lobby, documentato ampiamente dall'inchiesta di Concorsopoli a Medicina di Firenze, come d'altronde chiarito già dalle intercettazioni dell'inchiesta "università bandita" di Catania, con il processo già in atto per reati di associazione a delinquere accademica.
Nella fattispecie la vicenda, partita da Firenze, coinvolge l'ateneo di Milano ed alcuni suoi docenti.
Scrive il "Fatto":
"L'inchiesta. Nel mirino i posti di professore per gli ospedali San Paolo e San Donato. I pm: "C'è stato un accordo corruttivo". Concorsi "truccati", robot e quei 13 candidati spariti. Lombardia. Il caso dei macchinari presi dalla Regione. Cattedre pilotate, candidati spariti nel nulla e robot per operazioni chirurgiche annunciati dalla Regione Lombardia come una novità quando è da anni che vengono utilizzati. L'inchiesta sui concorsi universitari che vede coinvolti professori dell'Università di Firenze e dell'ospedale Careggi è arrivata a Milano. Sotto accusa concorsi per due posizioni di professore ordinario in Urologia, banditi entrambi dalla Università Statale di Milano. Indagati per corruzione al momento sono Stefano Centanni, professore ordinario in Statale, e Francesco Montorsi, ordinario dell'Università Vita e Salute e direttore del reparto di Urologia all'Ospedale San Raffaele. Scrive la Procura di Firenze: "L'intento di Montorsi sarebbe stato quello di far rinunciare il vincitore determinando di fatto l'annullamento del concorso". Intercettato, Carini spiega: "Chicco (Montorsi, ndr) andrà al San Paolo... Noi non possiamo perdere una cattedra... Ci saranno due cattedre a Milano". L'accusa riguarda le anomalie che hanno caratterizzato le due procedure di nomina, che si sommano però ad alcune decisioni della Regione Lombardia per collocare robot chirurgici negli ospedali pubblici (...) Secondo i pm fiorentini, a Milano è stato "raggiunto un vero e proprio accordo corruttivo... tra Carini, Montorsi e Centanni per la spartizione dei posti di professore ordinario presso gli ospedali San Paolo e San Donato... Montorsi ha svolto il ruolo di corruttore accordandosi con Centanni".
Rincara la dose "la Repubblica":
"Nelle intercettazioni le manovre per arrivare a sdoppiare le cattedre per favorire i propri protetti. Tuto nasce dalle intercettazioni telefoniche dei militari della guardia di finanza a un terzo professore, Marco Carini, urologo presso l'università di Firenze: è il luglio del 2020 quando quest'ultimo, al telefono con un collega dice: "Guarda, per parlare della situazione milanese secondo me dobbiamo partire dall'inizio". Ne viene fuori una guerra tra professori che mirano ad avere il posto per i loro protetti. Si apre, quindi, inizialmente, un conflitto, in cui i "milanesi", guidati da Montorsi avrebbero messo i bastoni tra le ruote ai progetti del gruppo di Carini: "Sono tutti incazzati con quelli di Milano". La loro colpa sarebbe quella di avere mobilitato diversi professori per farli partecipare al concorso e di fatto sabotarlo. Dalle conversazioni si capisce come le parti, col tempo, arrivino ad un accordo: Carini si dà da fare affinché i concorsi siano due, quello per il San Paolo e quello per il San Donato, e con Montorsi si accordano per fare in modo che le commissioni non penalizzino nessuno delle due parti. Emerge chiaramente - scrivono i pm - che ideatore di questa attività corruttiva risulta essere Montorsi. Per gli investigatori in queste intercettazioni c'è a prova che l'esito , dei due concorsi da ordinari, fosse collegato e che era merce di scambio tra il professore fiorentino e Montorsi".
Come capite si tratta di linguaggio e metodi che dovrebbe fare vergognare il mondo accademico e le istituzioni di questo Paese, dalle alte cariche dello Stato al governo, a partire dal ministero, che osservano in silenzio che si faccia scempio delle risorse pubbliche in questo modo.
Leggi l'articolo su "Fatto quotidiano" del 16 marzo 2021
Leggi l'articolo su "la Repubblica" (ed. Milano) del 16 marzo 2021
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