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UniCT, Scirè: "Tra-Me ammessa come parte civile, rammarica assenza ateneo"

  • Immagine del redattore: giambattistascire
    giambattistascire
  • 21 dic 2020
  • Tempo di lettura: 2 min

La nota di "Trasparenza e Merito" sull'accoglimento da parte del tribunale della costituzione di parte civile dell'associazione al processo "Università bandita" è stata pubblicata oggi su LiveSicilia. La Procura ha chiesto il rinvio a giudizio per 50 docenti nell'ambito di una inchiesta che ha individuato vari reati sui concorsi truccati.


CATANIA – L’ammissione come parte civile di “Trasparenza e Merito” da parte di un Tribunale della Repubblica, nel corso dell’udienza preliminare tenutasi ieri pomeriggio nell’aula 2 al piano terra del Palazzo di Giustizia di Catania, in un importante processo, come quello scaturito dall’inchiesta denominata “Università Bandita” per le gravi ipotesi di reati commessi all’Ateneo di Catania, rappresenta una prova di maturità e un precedente importantissimo – anche in vista di altri processi che coinvolgono atenei – che certifica l’attività svolta in questi anni, secondo statuto, dalla nostra associazione a supportare chi intende contrastare episodi di “mala” università e corruzione ai concorsi.

Il Tribunale di Catania legittima e riconosce la dignità morale dell’associazione a rappresentare e farsi portatrice dell’interesse diffuso che tutela la buona università, cioè quella parte sana della comunità accademica, e tutti i cittadini contro il grave danno arrecato (stipendi a persone non meritevoli, disservizio universitario e mancata alta formazione) dai pesanti reati di cui sono imputati alcuni docenti. “Provoca rammarico, indignazione e preoccupazione l’assenza alle udienze, almeno fino ad oggi, dell’Ateneo catanese e del Ministero dell’Università e della Ricerca, ambedue inclusi nell’elenco delle parti offese stilato dalla Procura. Speriamo, dunque, in un provvidenziale, seppur tardivo, ravvedimento”, si legge nella nota dell’Associazione di cui è amministratore Giambattista Scirè, protagonista della ormai storico sentenza sul concorso per l’assegnazione di una cattedra per ricercatore in storia contemporanea.


Leggi l'articolo su "LiveSicilia" del 21 dicembre 2020



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