Secondo quanto riporta "Catania Today", il 30 aprile, la parlamentare del Movimento Cinque Stelle Simona Suriano ha predisposto una interrogazione per il Ministro dell’Istruzione, Università e Ricerca al fine di fare chiarezza sui troppi casi di concorsi anomali e poco trasparenti all’interno dell’Università di Catania.
“E’ inaccettabile che l’ateneo di Catania finisca agli onori della cronaca non per i suoi tanti meriti scientifici, di ricerca e culturali ma per continue e ripetuti scandali concorsuali che stanno contribuendo a minare la storica e conclamata immagine dell’istituzione etnea”, esordisce Simona Suriano.
La deputata, nella sua interrogazione parlamentare, si riferisce in particolare ai casi del ricercatore e storico Giambattista Sciré e del professore Riccardo Cavallo. “Si tratta di due casi che infangano e offendono il buon nome dell’Università di Catania. Un vero e proprio schiaffo a quei valori di trasparenza, del merito e di riconoscimento della ricerca che i vertici dell’ateneo hanno dato a valenti ricercatori e professori. Schiaffo a cui non sono seguite né pubbliche scuse né costituzioni di parte civile per fatti che anche la giustizia penale ha considerato reati. Un silenzio assordante che fa molto rumore e che dovrebbe portare a una seria e accurata riflessione”, ha aggiunto Simona Suriano. “In particolare lo storico Giambattista Sciré aveva, nell’isolamento più totale, denunciato un concorso bandito nel 2011 per una posizione di ricercatore a tempo determinato in storia contemporanea vinto da un archittetto donna che, oltre a non avere i titoli, pare che si trovasse anche in rapporti di conflitto d’interesse col presidente della commissione. Il Tar ha poi disposto l’annullamento del punteggio della vincitrice e la sua sospensione ma l’ateneo non avrebbe dato seguito, nonostante il Cga abbia confermato tutto. Anche sul versante penale il tribunale di Catania ha condannato a un anno la commissione per abuso d’ufficio, senza che l’ateneo si sia costituito parte civile”, ha attaccato la deputata pentastellata.
“Ho conosciuto personalmente Giambattista – ha aggiunto Suriano – e la sua lotta solitaria. Una lotta che provoca rabbia e indignazione proprio perché l’ha condotta nell’assoluto silenzio delle istituzioni e nell’isolamento delle baronie universitarie. Analoga vicenda è quella di un concorso del 2010 per un assegno di ricerca in Filosofia del Diritto. Roberto Cavallo, studioso abilitato come professore associato in Filosofia del diritto nonché docente a contratto presso l’Università di Firenze e all’Università della Tuscia, è stato escluso dal bando”. “Una sentenza ha disposto un risarcimento danni per perdita di chance. Nonostante una procedura già poco chiara nel giugno del 2017 l’Ateneo catanese ha bandito un altro concorso che sembrerebbe poco trasparente e su cui lo stesso professore Cavallo ha inoltrato istanza di annullamento. L’ennesimo episodio di un sistema evidentemente malato su cui occorre fare chiarezza immediatamente”, ha concluso la deputata.
In precedenza la Suriano, il giorno seguente la decisione della Terza sezione Penale del Tribunale di Catania presieduta dalla giudice Urso, aveva
espresso soddisfazione in merito all'epilogo giudiziario relativo al concorso truccato denunciato da Scirè:
“Dopo otto anni la giustizia ha dato pienamente ragione a Giambattista Scirè. Di questo non possiamo che esserne felici. Ma, al contempo, ci rattrista sapere che in questo Paese – dentro istituzioni come le università – possano accadere simili episodi. Ci rattrista sapere che chi ha titoli, competenze, pubblicazioni all’attivo venga scavalcato in maniera illegittima. Un plauso va alla tenacia di Giambattista che ha lottato con la schiena dritta per tutti questi anni e ha dimostrato di credere nella giustizia e nel merito. Con la sua associazione “Trasparenza e Merito” sta portando avanti un lavoro incredibile che non può non essere sostenuto”, aveva commentato la Suriano.
Leggi l'articolo integrale su "Catania Today" del 30 aprile 2019
Leggi l'articolo integrale su Catania Today" del 17 aprile 2019
Leggi il testo della precedente interrogazione parlamentare (2012)
Leggi il testo della precedente interpellanza parlamentare (2015)
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