Bologna. Università.
“Rescigno, hai già perso. Ora vattene dal dipartimento, puoi farti male”.
Il messaggio, già di per sé esplicitamente in linguaggio mafioso, destinato alla professoressa associata di Diritto Francesca Rescigno, era accompagnato da una zampa recisa di animale, una volpe o un coniglio. Purtroppo non era finta, come ha confermato anche la polizia che indaga sulla gravissima vicenda.
Lo ha raccontato in alcune interviste ai quotidiani la stessa docente del dipartimento di Scienze politiche, che ha trovato la lettera, con messaggio minatorio e macabro feticcio, tra la posta della sua cassetta martedì scorso, mentre erano presenti anche alcuni studenti.
Purtroppo si tratta di un episodio, seppure in questo caso molto clamoroso, che si inserisce all'interno di quello che rappresenta un problema comunque presente, pericoloso e increscioso, e che, soprattutto in alcuni atenei d'Italia che di recente, negli ultimi anni, sono balzati al disonore delle cronache pubbliche per episodi diffusi di mala università e di abusi e ingiustizie palesi ai concorsi, dovrebbe essere seriamente monitorato, con grande attenzione, dalle istituzioni universitarie e politiche.
L'associazione Trasparenza e Merito, senza avere granché ascolto da parte di nessuno, ha già segnalato in passato in più di una occasione il rischio che dentro atenei che lasciano a desiderare in termini di trasparenza e legalità nelle procedure ordinarie di concorsi e bandi, possa infiltrarsi la criminalità organizzata, in poche parole le mafie. E' già accaduto, seppure in casi circoscritti, nel passato (in modo ampiamente documentato), e potrebbe accade di nuovo. Per questo l'associazione ha più volte denunciato pubblicamente questo rischio in molti comunicati e articoli presenti sul sito, in alcune interviste rilasciate dal suo amministratore e responsabile scientifico, nel libro Mala università, in particolare in un capitolo dal titolo "la mafia accademica", in una recente audizione sulla carenza di integrità e legalità nelle università italiane discussa al Senato su richiesta della precedente Commissione parlamentare antimafia, uno stralcio della quale è stata pubblicata agli atti del parlamento (c'è un comunicato specifico sul sito che ne parla), e infine in un saggio che uscirà a breve sulla rivista scientifica "Il Protagora" (n. 35-36), dove si riportare integralmente (con omissis) il testo della relazione alla commissione antimafia.
A seguire i link alle interviste e agli articoli sul caso Rescigno. Buona lettura.
Intervista (cartaceo) su "Repubblica", 26 giugno 2023
Articolo su "Resto del Carlino", 24 giugno 2023
Articolo su "Corriere della Sera", 25 giugno 2023
Articolo su "Fatto quotidiano", 25 giugno 2023
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