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In una settimana terzo caso di incandidabilità in un bando all'Università: stavolta Roma La Sapienza

Ancora un caso di incandidabilità in un bando di concorso di un ateneo italiano. E' il terzo caso nel giro di appena una settimana. Dopo Pisa, Firenze, adesso è la volta dell'Università La Sapienza di Roma.

Il caso, segnalato a "Trasparenza e merito" e posto all'attenzione dell'ateneo romano, del Miur e dell'Anac, da una nuova lettera scritta insieme all' "Osservatorio indipendente sui concorsi universitari" è relativo ad una procedura pubblica per un posto di professore associato, mediante chiamata ai sensi dell’art. 18, comma 4, Legge 240/2010, da assegnare al Dipartimento di ingegneria chimica materiali ambiente (DICMA) -Settore concorsuale 09/D1 –Settore scientifico disciplinare ING-IND/22. Perfino ad rapida analisi

Dall’analisi dei verbali e dell’elenco idonei chiamati emergono non solo motivi di contrasto rispetto agli obblighi stabiliti dalla legge e alle indicazioni del bando ma condizioni di inammissibilità alla stessa procedura, in particolare l'incandidabilità del candidato vincitore. La procedura era «riservata agli esterni» cioè a candidati in nessun rapporto di dipendenza o di lavoro occasionale o a tempo determinato con l’ateneo, «in relazione al conferimento degli assegni di ricerca di cui all'articolo 22 e alla stipulazione dei contratti di cui all'articolo 24 e di contratti a qualsiasi titolo erogati dall'ateneo», come specifica, al di là di ogni dubbio, la stessa legge 240 , ed anche in questo caso infatti era specificato nel bando che «non possono partecipare coloro che nell'ultimo triennio abbiano prestato servizio, o siano stati titolari di assegni di ricerca, ovvero iscritti a corsi universitari nell'Università degli Studi di Roma “La Sapienza”».

Come riporta il sito dell'Università e come evidenziato dallo stesso candidato nel proprio curriculum vitae, al momento del concorso il vincitore individuato risultava in servizio presso la Facoltà di Ingegneria Civile e Industriale per il Corso di Laurea in “Ingegneria delle Nanotecnologie” LM53, come Titolare del corso, con un contratto di insegnamento in “Ingegneria delle superfici e dei film sottili e materiali nanostrutturati”, modulo “Materiali nanostrutturati” (6 CFU)” (tra l’altro “dal 2012”), circostanza che, se fosse stata verificata dall'Amministrazione, avrebbe dovuto determinare l’esclusione al concorso.

Come già detto per i precedenti casi menzionati, esiste una ampia giurisprudenza: la giustizia amministrativa si è ormai pronunciata in più occasioni (rimandiamo a questo proposito alla lettera riportata sotto), vietando espressamente questo tipo di soluzioni; anche l'attività di insegnamento prestata nella stessa università, in qualità di professore a contratto, deve considerarsi ostativa alla partecipazione alle selezioni indette ai sensi dell’art. 18, comma 4, della L. 240/2010, come esplicitamente riconoscono le più recenti sentenze.

Per tale ragioni, invitiamo caldamente l'ateneo romano a dare seguito alla nostra segnalazione e a quella dell'Osservatorio, annullando la procedura inficiata da queste palesi irregolarità.

Per garantire la massima imparzialità riteniamo che tutti i membri della commissione dovrebbero necessariamente essere sostituiti, al fine di permettere una valutazione realmente equa e imparziale. A tal proposito ci permettiamo di suggerire di adottare il criterio del sorteggio, come raccomandato dall’Anac.

Qualora ciò non accadesse, invitiamo i candidati a presentare ricorso al Tar e un esposto in procura, che noi appoggeremo e sosterremo in nome della trasparenza e della legalità nel reclutamento universitario.

Chiamiamo in causa, inoltre, per un'azione di controllo e garanzia il ruolo del Miur, al momento letteralmente dormiente di fronte a casi simili già resi noti, a casi di bandi sartoriali con pec e segnalazione del vincitore prima dell'esito, a casi di atenei che non hanno rispettato sentenze, costringendo i ricorrenti a subire ulteriori danni.


Il testo integrale della lettera di Osservatorio del 24 gennaio 2019




1 Comment


rantabuz
Jan 26, 2019

Scusate, ma allora è ancora possibile presentare ricorso quando il candidato esterno ha avuto un contratto di insegnamento? Mi era stato detto che una modifica della Gelmini aveva escluso questa possibilità dal 2017.

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