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FQ:"TRA-ME,per una Università non consolatoria.Declino non dipende solo da burocrazia e valutazione"

Il blog de Il Fatto Quotidiano.it pubblica la lettera di Giambattista Scirè dal titolo "Per una Università non consolatoria", scritta a nome dell'associazione "Trasparenza e Merito. L'Università che vogliamo". Si tratta di un commento al recente appello fatto da alcune centinaia di docenti universitari intitolato “Disintossichiamoci”, e poi ripreso dai maggiori quotidiani, in cui individuano come principali responsabili del declino dell’istituzione universitaria italiana l’eccessiva burocratizzazione e l’asservimento alle logiche di mercato attraverso il mantra della “valutazione”.

Bene riaffermare i principi che stanno a tutela del diritto di tutta la società ad avere un sapere, un insegnamento, una ricerca liberi e indipendenti, bene il richiamo alla Costituzione, bene tutto. Ma non prendiamo in giro. Si tratta di una presa di posizione auto consolatoria e che cerca di assolversi dai danni provocati, in primis, dal mondo accademico, e poi anche dalla politica. L’associazione TRA-ME, che annovera ormai circa 500 tra docenti e ricercatori che hanno deciso di contrapporsi con ricorsi e denunce ai tanti episodi di “mala università” diffusi negli atenei italiani, sostiene che i veri motivi che, da decenni ma soprattutto negli ultimi anni, hanno sancito la morte dell'Università siano altri. Occorre rivedere governance, elezioni delle cariche, reclutamento, ruolo unico della docenza, dare esecuzione alle sentenze della magistratura, definire un ruolo vigile di controllo e garanzia del Ministero, prevedere multe e sanzioni pesanti per chi abusa ai concorsi.

L'articolo pubblicato sul Fatto si intitola "Università, i prof vogliono ‘disintossicare’ gli atenei. Ma il declino non dipende certo da burocrazia e valutazioni".


Leggi l'articolo integrale sul blog de Il Fatto Quotidiano.it del 19 febbraio 2020



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