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Cattedre Università: marito e moglie insieme in ateneo, per la Consulta la famiglia prima di tutto


La Corte costituzionale: un coniuge può partecipare a un concorso nello stesso dipartimento dell'altro perché non sarebbero parenti. Cugini e fratelli invece non possono. Il caso a Catania: Daniela Giordano viene nominata professore nel dipartimento di Ingegneria elettrica dell'Università di Catania di cui è stato fondatore suo marito Alberto Faro. La nomina annullata: il Tar di Catania aveva annullato la nomina sulla base della legge Gelmini del 2010 che metteva un freno alla piaga del nepotismo negli atenei italiani.

L'articolo di Sergio Rizzo su "la Repubblica" del 11 aprile 2019.


"Al più lacerante interrogativo che tormenta senza sosta la giurisprudenza abbiamo finalmente una risposta chiara: moglie e marito non sono parenti. Soprattutto, non lo sono se l'una partecipa ad un concorso universitario da professore di prima fascia da un dipartimento nel quale l'altro è un pezzo da novanta. Così ha deciso la Corte costituzionale con un pronunciamento depositato martedì 9 aprile su una questione di legittimità sollevata dal Consiglio di giustizia amministrativa della regione siciliana, organo che esercita nell'isola le funzioni del Consiglio di Stato (...) Parentele e affinità hanno regolato il ritmo vitale di intere generazioni accademiche, con le cattedre che passavano da mariti a mogli a figli a nipoti e pronipoti. Senza alcun rispetto per la decenza, né per la rispettabilità della disciplina insegnata. Accadeva pressoché ovunque, ma soprattutto, e purtroppo, accadeva al Sud. Le cronache pullulavano di casi scandalosi (...) A Catania, dopo la sentenza del Tar la vicenda si sposta al Consiglio di giustizia amministrativa che rimanda la palla alla Corte costituzionale, dove viene affidata a Giuliano Amato, in veste di relatore (...)

La Consulta conclude che per quanto la legge Gelmini abbia voluto "meglio tutelare l'imparzialità della selezione" dei professori universitari, "che essa non includa il coniugio come motivo di incandidabilità degli aspiranti alla chiamata non può ritenersi irragionevole" (...) Dunque la legge Gelmini non prevedendo esplicitamente l'incompatibilità fra moglie e marito è pienamente costituzionale. E ora un coniuge può fare un concorso e diventare professore nel dipartimento dove c'è l'altro coniuge. Ma la famiglia, si sa, viene prima di tutto."


Leggi l'articolo cartaceo su "la Repubblica" del 11 aprile 2019



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